Stasera Justin era forse l'uomo più brutto del mondo. Guardatelo.
Vidi i Darkness già un paio d'anni fa nel famoso e decisamente più importante teatro di Hammersmith. Stavolta la location è l'Electric Ballroom, dove ero già stato la settimana scorsa a sentire Ugly kid joe e Skid row. Evidentemente gli incassi del non esaltante Hot cakes non sono stati troppo soddisfacenti.
Mi piazzo esattamente dove mi ero piazzato la settimana scorsa, nel balconcino di fronte al palco (ah, la vecchiaia...). Dopo un gruppo spalla decisamente discutibile sul quale non ho voglia di spendere parole (l'avranno scelto i Darkness da sbronzi?), entrano loro. La mia attenzione è tutta per Justin e per il bassista Frankie Poullain, il mio preferito della band. Chi mi conosce lo sa (cit. Alberto Tomba).
Dicevo, Justin è probabilmente l'uomo più brutto del mondo: scheletrico, con tutine imbarazzanti, dei baffoni micidiali e un nuovo taglio di capelli agghiacciante. Praticamente un mito.
Lo show comincia ed il bislacco singer ci avverte che la serata sarà suddivisa in due set. Una parte sarà definita "obscurity set", e l'altra, mannaggia a me, non ricordo più come.
Per farvela breve: era il decimo anniversario di Permission to land, quindi le prime canzoni verranno prese qui e li dalla discografia (con un bell'inedito nel mezzo) e la seconda parte sarà l'esecuzione, per intero, del loro primo disco.
Nel primo set spiccano la cover dei Radiohead Street spirit, il bel singolo Every inch of you e soprattutto One way ticket: prima della canzone si ferma tutto e un campanaccio fa la sua lenta discesa dall'alto. Chi segue la band sa bene che fine farà: andrà in mano al mitico bassista che lo suonerà incessantemente e con espressione intelligente per tutta la prima strofa. Vedere foto sotto (scusate il cavo in mezzo alle palle):
Nel bel mezzo della canzone, viene annunciato un drum solo. Un tecnico porta dei piccoli Tom al batterista, ci sta un paio di minuti per montarli, tutto si ferma. Comincia il drum solo che dura la bellezza di 5-6 secondi e poi si riprende con la canzone. Il tecnico porterà via i Tom subito dopo... Geniali.
Nel frattempo Justin ha dei simpatici siparietti con uno spettatore della prima fila, che gli richiede Friday night. Lui gli spiega (con arroganza tipica degli one man show) che non ha ancora capito che questa sera suoneranno per intero Permission to land e che non hanno ancora cominciato con il set del disco, quindi di chiudere il becco. Nel frattempo ci chiede pure se, per favore, possiamo aggiungerlo tutti su twitter. Se non lo facciamo, possiamo anche andarcene.
Comincia il set di Permission to land: anticipato da una professionalissima voce fuori campo che spiega quanto ha venduto e che ci da tante altre informazioni prese da wikipedia.
Justin spunta con una tutina rosa e Frankie con un vestito da vampiro/samurai/boh.
Si parte alla grande con Black shuck e get your hands off my woman, tra le migliori canzoni della serata. Justin decide di smontare tutto e di salire sopra le sue spie. Vedere foto sotto
Dopo i successi I believe in a thing called love e love is only a feeling, si arriva a Givin' up e Justin chiede ad uno spettatore se sapesse il titolo della canzone, lui risponde: "track 6" (è la sesta traccia dell'album). Da quel momento in poi, le parole Givin' up, nel testo, saranno spesso sostituite dalle parole track six.
Friday night! Lo spettatore che ho citato prima è finalmente accontentato e Justin gli da la parola passandogli il microfono. Poi cominciano a canticchiarla entrambi senza musica. Siparietto davvero divertente. Durante la canzone parte anche un improbabile pogo.
Love on the rocks with no ice! Titolo geniale. Scordatevi la versione dell'album, quella di ieri sera è durata una ventina di minuti. È successo di tutto, Justin si è pure fatto portare a spalla in mezzo al pubblico per un lunghissimo assolo.
Justin ammette che è scocciato dal fatto che l'album finisca con una ballad, ma ormai hanno detto che l'avrebbero eseguito per intero, quindi partono con Holding my own.
La band si ritira.
Con quale canzone può mai terminare la setlist, per il bis?
Con Christmas time, mi pare ovvio, oltretutto siamo pure vicini a natale. Il pubblico canta e il babbo natale in mezzo al pubblico è in visibilio (vedi foto sotto).
Il concerto che vidi un paio d'anni fa fu superiore per impatto scenico (fuochi d'artificio e bombe varie) e per la presenza di un certo Brian May nei bis, ma vedere i Darkness, anche con un Justin leggermente affaticato vocalmente, è sempre una bella esperienza. Andate a guardarli, vi divertirete.
Best song: One way ticket, black shuck, get your hands off my woman
Vidi i Darkness già un paio d'anni fa nel famoso e decisamente più importante teatro di Hammersmith. Stavolta la location è l'Electric Ballroom, dove ero già stato la settimana scorsa a sentire Ugly kid joe e Skid row. Evidentemente gli incassi del non esaltante Hot cakes non sono stati troppo soddisfacenti.
Mi piazzo esattamente dove mi ero piazzato la settimana scorsa, nel balconcino di fronte al palco (ah, la vecchiaia...). Dopo un gruppo spalla decisamente discutibile sul quale non ho voglia di spendere parole (l'avranno scelto i Darkness da sbronzi?), entrano loro. La mia attenzione è tutta per Justin e per il bassista Frankie Poullain, il mio preferito della band. Chi mi conosce lo sa (cit. Alberto Tomba).
Lo show comincia ed il bislacco singer ci avverte che la serata sarà suddivisa in due set. Una parte sarà definita "obscurity set", e l'altra, mannaggia a me, non ricordo più come.
Per farvela breve: era il decimo anniversario di Permission to land, quindi le prime canzoni verranno prese qui e li dalla discografia (con un bell'inedito nel mezzo) e la seconda parte sarà l'esecuzione, per intero, del loro primo disco.
Nel primo set spiccano la cover dei Radiohead Street spirit, il bel singolo Every inch of you e soprattutto One way ticket: prima della canzone si ferma tutto e un campanaccio fa la sua lenta discesa dall'alto. Chi segue la band sa bene che fine farà: andrà in mano al mitico bassista che lo suonerà incessantemente e con espressione intelligente per tutta la prima strofa. Vedere foto sotto (scusate il cavo in mezzo alle palle):
Nel bel mezzo della canzone, viene annunciato un drum solo. Un tecnico porta dei piccoli Tom al batterista, ci sta un paio di minuti per montarli, tutto si ferma. Comincia il drum solo che dura la bellezza di 5-6 secondi e poi si riprende con la canzone. Il tecnico porterà via i Tom subito dopo... Geniali.
Nel frattempo Justin ha dei simpatici siparietti con uno spettatore della prima fila, che gli richiede Friday night. Lui gli spiega (con arroganza tipica degli one man show) che non ha ancora capito che questa sera suoneranno per intero Permission to land e che non hanno ancora cominciato con il set del disco, quindi di chiudere il becco. Nel frattempo ci chiede pure se, per favore, possiamo aggiungerlo tutti su twitter. Se non lo facciamo, possiamo anche andarcene.
Comincia il set di Permission to land: anticipato da una professionalissima voce fuori campo che spiega quanto ha venduto e che ci da tante altre informazioni prese da wikipedia.
Justin spunta con una tutina rosa e Frankie con un vestito da vampiro/samurai/boh.
Si parte alla grande con Black shuck e get your hands off my woman, tra le migliori canzoni della serata. Justin decide di smontare tutto e di salire sopra le sue spie. Vedere foto sotto
Dopo i successi I believe in a thing called love e love is only a feeling, si arriva a Givin' up e Justin chiede ad uno spettatore se sapesse il titolo della canzone, lui risponde: "track 6" (è la sesta traccia dell'album). Da quel momento in poi, le parole Givin' up, nel testo, saranno spesso sostituite dalle parole track six.
Friday night! Lo spettatore che ho citato prima è finalmente accontentato e Justin gli da la parola passandogli il microfono. Poi cominciano a canticchiarla entrambi senza musica. Siparietto davvero divertente. Durante la canzone parte anche un improbabile pogo.
Love on the rocks with no ice! Titolo geniale. Scordatevi la versione dell'album, quella di ieri sera è durata una ventina di minuti. È successo di tutto, Justin si è pure fatto portare a spalla in mezzo al pubblico per un lunghissimo assolo.
Justin ammette che è scocciato dal fatto che l'album finisca con una ballad, ma ormai hanno detto che l'avrebbero eseguito per intero, quindi partono con Holding my own.
La band si ritira.
Con quale canzone può mai terminare la setlist, per il bis?
Con Christmas time, mi pare ovvio, oltretutto siamo pure vicini a natale. Il pubblico canta e il babbo natale in mezzo al pubblico è in visibilio (vedi foto sotto).
Il concerto che vidi un paio d'anni fa fu superiore per impatto scenico (fuochi d'artificio e bombe varie) e per la presenza di un certo Brian May nei bis, ma vedere i Darkness, anche con un Justin leggermente affaticato vocalmente, è sempre una bella esperienza. Andate a guardarli, vi divertirete.
Best song: One way ticket, black shuck, get your hands off my woman