Top 10: I migliori album del 2013

Cazzarola quanti dischi magnifici che sono usciti in questo 2013, ho praticamente l'imbarazzo della scelta! Annata (annata?? Che è, vino?) decisamente migliore del 2012 (cliccate per leggere la classifica dello scorso anno) Magari tutti gli anni fossero così, pensate che ho lasciato fuori dalla classifica un sacco di dischi che ascolto spesso e volentieri.

Ok, basta perdere tempo, è tempo di cominciare con la classifica.
Cliccate sui nomi dei dischi per leggere la rispettiva recensione e lasciate il vostro commento se siete d'accordo/se non siete d'accordo/se non ve ne puó fregare di meno. Partiamo!


10) Oliva - Raise the curtain 
Jon Oliva  decide di fare tutto da solo e pubblica un disco con trombe, chitarre pesanti, atmosfere teatrali, bombe a mano e miniciccioli. Praticamente tutto suonato (e sparato) da lui. Non sará al livello dei vecchi Savatage, ma in alcuni momenti ci avviciniamo parecchio. Alzate il sipario, arriva Jon!
Momentum del disco: il pianoforte "vecchio stile" di Soldier



9) Monster truck - Furiosity
Minchia che esordio, signor tenente. 'Sti ragazzacci brutti sporchi e puzzolenti si presentano con questo concentrato di potenza e classe con elementi blues settantiani, stoner e metal. Disco dannatamente genuino e abbastanza vecchia scuola, ma con dettagli moderni. Ascoltate un cretino.
Momentum del disco: Il riff di Sweet mountain river

Ok, non sono proprio il fan più accanito dei QOTSA, ma quest' album ha sollevato un coro unanime di consensi e, alla fine, mi sono ritrovato ad ascoltarlo spesso pure io, anche se ammetto che all'inizio lo utilizzavo come disco per dormire in metro.
La recensione per il blog venne fatta da Eliseo, noterete lo stile "leggerissimamente" diverso della recensione (la lunghezza, soprattutto). Lo lascio descrivere a lui, che é meglio (cit. puffo Quattrocchi). Ah, per lasciarlo descrivere a lui dovete cliccare sul nome del disco, vi apparirá la recensione. Come per magia. Come un meccanismo. Ok basta.
Momentum del disco: lo "sfregamento" delle chitarre prima del ritornello di Kalopsia



Nella recensione gliene ho dette di tutti i colori alla povera cantante lirica, che ho odiato profondamente sin dai primi ascolti.
Non che adesso la ami, pero mi ci sono abituato un pochino, diciamo così.
Ho finito per ascoltare il disco tantissime volte che ho addirittura comprato la limited edition del CD (con un dvd abbastanza brutto). Grandi Rage, peró la prossima volta lasciate a casa la cantante.
Momentum del disco: Tutti quelli quando non canta la cantante lirica (scusate, non ho potuto farne a meno). La sensazione che si prova, a 8.57 di Cleansed by fire, quando Peavy finisce la strofa cominciata dalla donna, è simile a quella dell'immersione dei piedi in acqua fresca dopo aver camminato sui carboni ardenti. Cosa che non ho mai fatto, comunque.



Tobias Sammet non tradisce praticamente mai . Rimette insieme baracca e burattini, chiamando tutti i suoi amici che sappiano cantare (meglio di lui) e ci regala un altro capitolo di Avantasia. Non ai livelli dei primi due semi-capolavori, ma molto buono lo stesso, probabilmente il migliore, dopo quelli, nella sua interezza.
Momentum del disco: l'acuto di sua maestá Michael kiske al minuto 2.20 di Dweller in a dream.


5) Alter bridge - Fortress 
Ecco degli altri che difficilmente sbagliano un colpo. Dopo il capitolo III e i vari live a velocitá supersonica che li vedevano leggerissimamente in discesa (perlomeno dal mio punto di vista), la premiata ditta Tremonti e Kennedy ritorna con questo ottimo disco. Il chitarrista ritorna con riff piú granitici e soli (finalmente) piú lunghi, il cantante é su standard altissimi, ma questa non é una novitá. Purtroppo il disco ha il difetto di tutti i precedenti degli Alter bridge: dura troppo. Sempre secondo me, ovviamente. Un disco con 10 canzoni quando?
Momentum del disco: l'intro acustica del disco e il drumming di Calm the fire


Sará cosí alto in classifica perché sono uno dei miei gruppi preferiti? Ai poster(i) l'ardua sentenza, intanto io me lo ascolto spesso e volentieri. Il packaging é come sempre ampiamente sopra la media, cosí come la varietá dei pezzi proposti. Ci sono pezzi "strani", ballate, mid tempo e pezzi tirati. Ce n'é per tutti i gusti, insomma. Sí, ci sono anche una paio di canzoni che fanno cagare, come da tradizione Pearl Jam, ma penso che ci possiamo accontentare cosí.
Momentum del disco (anzi, dell'anno): il "...We go" pronunciato da Eddie Vedder al minuto 1.27 di Yellow moon. Poi il bridge sul finale (sempre di Yellow moon) e l'assolo di McReady su Sirens


Non ho ricevuto minacce di morte per questa recensione e questa é giá una notizia confortante. I Dream Theater, dopo un disco di assestamento con il nuovo membro Mangini, ritornano su alti standard, grazie ad un disco piú genuino e ottimamente strutturato. Ci sono: intro, la strumentale e la suite finale, esattamente come piace a me. Non ci saranno capolavori all'interno, ma nell'insieme é godibile, estremamente godibile, tanto che lo ascolto molto, molto spesso. Forse pure troppo.
Momentum del disco: la "svisata" (boh) di Petrucci al minuto 1.35 di Along for a ride e il riff al minuto 2 di Illumination theory.


2) Black sabbath - 13                                             
Adesso ditemi voi come devo giudicare un disco di questi "dinosauri" che fanno musica ad altissimi livelli da piú di 40 anni. No, dai, ditemelo. Arroganza a parte, questo 13 non é ovviamente ai livelli dei dischi del passato, ma considerati tutti i problemi di formazione, quelli di salute di Iommi, Ozzy che praticamente non ha piú voce e triccheballacche varie, considero questo 13 una delle migliori uscite dell'anno e i Black Sabbath ancora una delle band migliori in circolazione, nonostante non abbiano piú il fisico. Iommi, alla sua etá, é ancora nettamente migliore di tutte le sue migliaia di copie che ci sono in giro. Certo, Ozzy registrerá con 28 autotune attaccati, ma giú il cappello ugualmente. Ah, il disco ha 8 canzoni, come piace a me (di nuovo).
Momentum dell'album: il ritornello di Dear Father

Per il primo posto faccio il serio. Ok, vado.
Premio con il primo posto la natura del progetto e la spontaneitá, ma soprattutto il suono incredibile di quest'album, registrato in onore dei vecchi suoni e delle vecchie console analogiche che hanno fatto la storia del rock. Aggiungeteci il fatto che Dave Grohl, per questo disco, ha chiamato, tra gli altri, personaggi come Paul McCartney, Josh Homme, Trent Reznor, Corey Taylor, piú i suoi compagni di avventura di Foo Fighters e Nirvana e fatevi due conti... difficilmente potrete non apprezzare il progetto. Ah, guardatevi anche il documentario Sound city, troppo figo!
Momentum del disco: 1,2,3,4 1,2,3,4 prima di Your wife is calling e il drumming di Centipede di sua santitá Dave Grohl.