Recensione: Lande/Holter’s Dracula – Swing of death (2015)


Ma noooo.... Jorne Lande ce l'aveva quasi fatta, ma che porca puttana... (cit.)

Vado un attimo indietro e vi spiego.
Jorne Lande a mio modo di vedere é una delle voci piú belle e personali degli ultimi tempi, quello che non lo ha mai accompagnato, invece,  é stato il songwriting. Quindi, se mi sono senpre stropicciato le orecchie ad ascoltarlo in buone composizioni tratte da collaborazioni (tipo Avantasia, dove sovrastava tutti, a tratti), puntualmente la delusione di un nuovo album/progetto a suo nome (e a sua penna) era dietro l'angolo. Per caritá, ci sono album discreti degli Jorn, ma non gli rendono giustizia secondo me, assolutamente no. Cosí come i progetti con Allen, abbastanza sopravvalutati a mio parere. Lui é decisamente meglio di cosí. La cosa triste é che se dovessi consigliare a qualcuno un disco di Jorn... beh, non ne consiglierei nessuno. E considerando che giudico JL una delle più voci in assoluto dell'ultima decade è decisamente un peccato.

Se non lo conoscete, giusto per avere un'idea di quello che dico, sentite come fa decollare The Scarecrow, invece, degli Avantasia. Dal minuto 2.40 e poi a 9.00, qui. La canzone non é per nulla un capolavoro, ma l'interpretazione vocale e come la voce calza sul pezzo é da 92 minuti di applausi (altra cit.).

Andando incontro a questo particolarissimo concept su Dracula, scettico, mi sono sono subito accorto qualcosa é cambiato.
Jorn ha finalmente a suo sostegno delle atmosfere piú teatrali che fanno splendere al massimo la sua voce, per alcuni versi vicine a quelle che ho citato prima in The Scarecrow. Vai che é la volta buona!
Il merito di questo é anche (forse soprattutto) della composizione del suo compare Trond Holter, che suona le chitarre in questo disco.

Ma allora, perché il "ce l'aveva quasi fatta" iniziale?
Perché l'ispirazione vera del disco dura poco, diciamo metá. Una metá particolare, teatrale, pazzotica e piena di ottimi spunti, pezzi come Walking on water (vedi video sotto) o le teatralissime Swing of death e Masquerade ball, che magari spiazzano un po' nella loro particolarità all'inizio, ma poi convincono pienamente al secondo o al terzo ascolto. Nella seconda parte del disco entra quasi in pianta stabile la cantante Lena Fløitmoen Børresen a duettare con lui e qualcosa si rompe. Non è solo una questione di duetti o il fatto che la voce femminile diventi troppo presente (cosa abbastanza vera, comunque) ma anche le composizioni, che per quanto non siano malvagie, si assestano più sui livelli del "gia sentito" e presentano qualche passaggio banalotto rispetto alla prima parte del disco, vedi il ritornello di Into the dark, su tutti.

Insomma, Jorn ce l'aveva quasi fatta a fare il "suo" disco perfetto, purtroppo l'impresa è riuscita a metà. In ogni caso, questo Swing of death è un bel disco ed a mio parere il migliore che porta il suo nome...e forse non è poco.

Voto 70/100
Top tracks: Walking on water, masquerade ball
Skip track: Into the dark

Tracklist:
1. Hands of Your God
2. Walking on Water
3. Swing of Death
4. Masquerade Ball
5. Save Me
6. River of Tears
7. Queen of the Dead
8. Into the Dark
9. True Love Through Blood
10. Under the Gun