Recensione: The Night Flight Orchestra – Amber Galactic (2017)


Sono venuto a conoscenza di questo Amber Galactic praticamente per caso e, dopo le prime due canzoni, ero fiducioso di aver trovato una mia nuova band preferita. Purtroppo non é stato cosí ma ho scoperto ugualmente un bel disco e della buona musica. 

Scopro solo adesso (per fare uno stralcio di recensione, devo pure informarmi in qualche modo...) che a capitanare la band é Bjorn Strid dei Soilwork e questo rende l'ascolto dei The Night flight orchestra ancora piú strano perché il disco a tratti suona come un'uscita pop/disco degli anni 70, ovviamente mai mancando di chitarre e di riferimenti alla musica che amiamo su questo blog.

Dicevo, le prime due canzoni Midnight Flyer e Star of Rio mi avevano fatto stropicciare le orecchie, la prima praticamente un pezzo NWOBHM (anche se con suoni piú morbidi) e la seconda con parecchie contaminazioni pop anni 70/80 ma con un ritornello strameraviglioso anche per un'interpretazione vocale pazzesca. Niente, dopo queste due tracce mi stavo giá mettendo il poster in camera della band e iscrivendomi al fan club (esistono ancora, a proposito?), ma il disco purtroppo prenderá delle strade un pó diverse e spazierá verso altri tipi di musica. Ció nonostante, dopo un po' di delusione iniziale, non ho potuto fare a meno di ammirare canzoni che pur non essendo troppo vicine al mio gusto musicale sono musicalmente interessanti e spesso decisamente trascinanti. Parlo di pezzi come Domino, per esempio, che registrato diversamente potrebbe anche stare nella discografia degli ABBA.

Ci sono anche diversi riferimenti ai Kiss d'annata, se fate partire Sad state of affairs, per esempio, vi verrá il dubbio se state ascoltando qualcosa dal vecchio materiale di Gene Simmons e soci. Fra gli altri brani cito Josephine che ha un inizio da sigla di una soap opera di rete 4 trasmessa negli anni 80, ma ha un ritornello che ti si stampa facilmente in testa e con dei gran bei soli di chitarra. Un altro pezzo che mi piace tanto senza se e senza ma é Space Whisperer, che ha il piglio dei primi 2 brani senza troppe divagazioni sul tema: ritmi alti, distorsioni, ritornello catchy e bella sezione solista. Metto sicuramente questa come terza canzone preferita.

Il disco chiude con le non trascendentali ma sempre di buona fattura Something mysterious (molto belli peró i controtempi nei ritornelli della seconda parte), Saturn in Velvet con diversi richiami agli Who e ai Queen negli assoli e Just Another Night, forse la piú anonima del lotto, nonostante una linea di basso notevolissima ed un sax che spunta nella seconda parte.

Ho conosciuto il disco praticamente per caso e pur essendo abbastanza lontano dal mio gusto (a parte qualche canzone clamorosamente bella) ho continuato ad ascoltarlo. Se siete aperti di mente, dategli un ascolto. Nel caso non doveste esserlo ascoltate solo queste tre tracce sotto che sono di una bellezza clamorosa, secondo me.

Voto 73/100
Top tracks: Midnight Flyer, Star Of Rio, Space Whisperer

TRACKLIST:
01. Midnight Flyer
02. Star Of Rio
03. Gemini
04. Sad State Of Affairs
05. Jennie
06. Domino
07. Josephine
08. Space Whisperer
09. Something Mysterious
10. Saturn In Velvet
11. Just another night