Recensione: The Neal Morse Band - The Great Adventure (2019)


Ed eccolo, il primo grande disco del 2019, The great adventure della The Neal Morse band.
"Squadra che vince non si cambia", diceva un guru calcistico degli anni 80 e il team di Neal Morse non solo non cambia, ma continua anche il concept cominciato con il bellissimo The similitude of a dream (clicca per leggere la recensione)

Devo essere sincero, non appena ho letto che l'album sarebbe stato un seguito del concept citato, non ho fatto i salti di gioia: prima di tutto perché la storia filo religiosa non mi appassiona particolarmente ma soprattutto perché pensavo che musicalmente era giá stato detto tutto con il capitolo precedente. Beh, non é stato cosí. 

Aspettate, prima parlavo di team, ve lo rammento, nel caso aveste la memoria corta o vi stiate approcciando al progetto solo adesso: Neal Morse, con l'instancabile e fidatissimo Mike Portnoy sono affiancati ancora una volta da Bill Hubauer alle tastiere, Randy George al basso e all'ormai sempre piú conosciuto e apprezzato Eric Gillette alla chitarra. Tutti, come il precedente e forse piú del precedente, danno il loro contributo al microfono per interpretare i vari personaggi della storia.

Le sonoritá sono sí, sempre le medesime e da questo punto di vista sembra quasi di ascoltare The similitude of a dream, ma ció nonostante, di stanchezza e staticitá compositiva, neanche l'ombra (nonostante anche questo sia un doppio e lunghissimo album. Tracklist a fondo pagina come sempre).

L'album é diviso in due CD, con due bellissime Overture poste all'inizio di ognuno e, all'interno di ogni CD, troverete davvero grande musica, con riferimenti musicali (non troppi) che riportano al disco di due anni fa, giusto per far capire che le due opere sono in qualche modo legate. Giusto cosí.

The Great Adventure é diviso in 2 atti e in 5 capitoli e pezzi degni di nota ce ne sono tanti, tantissimi: abbiamo giá visto e ascoltato insieme Welcome to the world che mi aveva giá convinto dal primissimo ascolto e che é qui presente in 2 versioni (con la seconda abbastanza piú aggressiva rispetto a quella uscita come singolo), poi la vibrante I got to run (probabilmente la mia preferita in assoluto), il secondo singolo The great adventure (vedi video sotto) le cupe e nervose Dark melody, Venture in black, e Fighting with destiny. 



C'é anche un pezzo leggermente fuori dai binari come Vanity fair che con gli ascolti crescerá e diventerá un piacevolissimo cambio di atmosfera nella seconda parte della storia. C'é ovviamente, ancora una volta, spazio anche per del prog a la Dream Theater e, oltre alle due citate Overture, Freedom calling (fra le altre) é un esempio perfetto di cosa ascoltare se siete amanti della band madre di Mike Portnoy.

The Great adventure é estremamente vario, con tante anime, impeccabile dal punto di vista dell'esecuzione, della produzione e composto con davvero tanta creativitá. Insomma, la The Neal Morse band ci ha regalato ancora una volta della grande musica e, nota a margine, un disco complesso come questo a soli 2 anni dal precedente (molte band dovrebbero prendere esempio).

Il disco uscirá il 25 di gennaio, se vi é piaciuto il precedente o se siete amanti del prog rock/metal, fatelo vostro senza nessun indugio.

Prima recensione e potenziale disco dell'anno, non male. Il 2019 comincia benissimo.

Voto 80/100
Top tracks: Welcome to the world, I got to run, Vanity fair, The great despair

ACT I:

Chapter 1 (12:50)
Overture
The Dream Isn’t Over

Chapter 2 (23:48)
Welcome To The World
A Momentary Change
Dark Melody
I Got To Run
To The River

Chapter 3 (17:59)
The Great Adventure
Venture In Black
Hey Ho Let’s Go
Beyond The Borders

ACT II:

Chapter 4 (18:13)
Overture 2
Long Ago
The Dream Continues
Fighting With Destiny
Vanity Fair

Chapter 5 (30:57)
Welcome To The World 2
The Element Of Fear
Child Of Wonder
The Great Despair
Freedom Calling
A Love That Never Dies