Dovevo andare a tutti i costi a questo concerto: il live at the Brixton academy dei Faith no more è stato uno dei miei primi CD: nel 2012 la band ritorna sul luogo del misfatto. Potevo mancare? No.
Ormai è un dato accertato: alla polizia di Londra sembro losco. Stavolta mi beccano due omaccioni vestiti di nero alla porta e mi chiedono, con fare minaccioso, dove avevo comprato il biglietto e se conoscevo i Faith no more. "Certo che li conosco". Sai dirci il nome di un paio di canzoni? "Certo, conosco quasi tutta la discografia" Allora diccele! Ora, io conosco davvero quasi tutte le canzoni, ma in quel momento, sotto pressione, con gli omaccioni che te lo chiedono in maniera minacciosa, la mente si è annebbiata, e sono riuscito a dirne 3-4 a stento, nonostante avrei voluto dirgli 30 titoli in sequenza, ma nonostante il mio balbettio si sono convinti lo stesso e mi hanno lasciato andare.
Venendo al concerto: il palco è stranamente allestito come un funerale (si stanno separando definitivamente?): tutto rivestito di bianco e con fiori dappertutto. Scelta originale, che privilegerà lo spettacolo di luci.
La band entra in scena con la strumentale Woodpecker from Mars, impreziosita da 1 minutino della spassosa Delilah di Tom Jones. Si prosegue con un po' di classici tratti da Angel dust, Mike Patton è strano (ma non mi dire...), canta spesso girato verso la batteria, parla da solo, litiga con il cavo del microfono, sistema il megafono, beve, sistema il leggìo, dice poche parole al pubblico se non di gusto discutibile e vocalmente deve ancora ingranare.
Per fortuna la situazione andrà via via migliorando e già ci sono segnali di ripresa con Surprise you're dead, dove comincia a "giocare" con la sua magnifica voce. Il pazzotico cantante ingrana definitivamente con la famosissima cover Easy e comincia a prendere di mira un povero addetto alla sicurezza (uno di quegli omoni che da le spalle al palco), mettendogli le mani addosso, provando a fargli cantare in ritornello, stringendogli il collo, dandogli cozzate e cose così. L'energumeno era immobile e superinfastidito (e lo dava a vedere), ma il buon Mike non ne voleva sapere di smettere e un paio di canzoni dopo ha rincarato la dose. Poi ha rinunciato dicendo che la sicurezza di londra non "dona amore". Scena spassosa (un po' meno per la security).
La parte centrale del concerto è stata la migliore: Easy, Everything’s Ruined, Epic e The Gentle Art to making enemies e Just a man sono state le canzoni più riuscite in assoluto, a mio avviso. Dopodichè un po' di canzoni di troppo tratte dal primo album. Per i consueti "Bis" mi sarei aspettato pezzi un po' fighi come From out of nowhere, the real thing, zombie eaters, edge of the world, ugly in the morning, digging the grave.. invece ci hanno propinato Matador (che non conoscevo, ma che Mike Patton ha comunque cantato divinamente) e As the worm turns.
Il concerto si chiude con una buona We care a lot, molto cantata dal pubblico.
Il concerto in generale mi è piaciuto, soprattutto dopo la parte centrale, ma la scaletta non mi ha soddisfatto al 100% in quanto pensavo di ascoltare qualche canzone diversa, soprattutto più canzoni tratte dal mio preferito The real thing (appena due canzoni più la strumentale), invece sono stati suonati più pezzi tratti dal primo album o da Album of the year. Vabbè...
Un'altra cosa che non mi è piaciuta è stata l'interazione tra la band: quasi nulla. Forse é vero che non corre buon sangue tra di loro...
Canzoni preferite della serata: Epic, Everything’s Ruined, Gentle Art…
Ne avrei fatto volentieri a meno: As the Worm Turns, King for a day
Setlist:
Woodpecker from Mars / Delilah
Midlife Crisis
Be Aggressive
Caffeine
Evidence
Surprise…
Last Cup of Sorrow
Spirit
Easy
Everything’s Ruined
Epic
Gentle Art…
King for a day
Ashes to Ashes
Just a Man
Bis:
Matador
As the Worm Turns
Stripsearch
We Care a Lot