Ecco quelli che (grosso modo) sono i miei 10 chitarristi preferiti.
Sia chiaro che non sono quelli che reputi migliori a livello tecnico, bensí quelli che mi hanno emozionato di piú per quanto fatto in carriera. I motivi ve li spiego sotto ad ogni posizione. Spero di riuscirci:
Cominciamo:
10) Randy Rhoads (Ozzy Osbourne)
Solo i piú grandi fanno la storia in cosí poco tempo.
A Randy sono bastati 2 album con Ozzy Osbourne per entrare definitivamente nella leggenda e creare tanti suoi cloni. L'arpeggio di Diary of a Madman, fra le tante cose memorabili di quel periodo, vale una carriera.
9) Angus Young (Ac/dc)
Il Rock con la R maiscola. Il non piú giovanotto Angus non ha bisogno di presentazioni e di fare cose troppo complicate, qualsiasi suono esca dalla sua chitarra é dannatamente rock. Ha scritto riff memorabili (Back in Black e Thundestruck, per dirne due a caso) e i suoi passetti sono leggenda. Lunga vita a lui.
8) Paul Gilbert (Mr. Big)
Se c'é una cosa che mi fa impazzire di Paul Gilbert é la sua attitudine. L'ho visto piú di una volta dal vivo e mi piace un sacco il fatto che, oltre a suonare cose incredibili, lo fa sempre col sorriso facendo comprendere l'amore per il "lavoro" che fa. A parte questo, é ovviamente un chitarrista immenso da tutti i punti di vista e che ci ha regalato decine di riff e soli pazzeschi.
7) James Hetfield (Metallica)
Un grande chitarrista James Hetfield? Forse no, ma i riff e gli arpeggioni storici che ha scritto lui, molti se li sognano la notte. Anzi, molti non riescono neanche a sognarli. Grandissimo anche in veste di frontman.
6) Dimebag Darrell (Pantera)
Un maledetto fan megalomane ci ha privato anzitempo di un talento cristallino.
I Pantera devono molto a lui, moltissimo. Vinnie Paul (il fratello, purtroppo recentemente scomparso anche lui) insisteva nel dire che uno reunion senza di lui non ha senso, e aveva ragione da vendere. Completissimo e di un gusto superiore alla norma, sia per i riff che per i soli. Uno di quelli che riconosci subito dalle prime note.
5) Adrian smith/Dave Murray (Iron maiden)
Come separare questi due "pappa e ciccia"? Due chitarre e due chitarristi perfettamente integrati l'un l'altro. Dovessi scegliere uno dei due, scegliere sicuramente Adrian smith, come gusto secondo me decisamente superiore a Dave Murray, ma durante i riff di The trooper, di Revelations o Hallowed be thy name, entrambi sono una cosa sola e difficili da scindere.
4) Steve Vai
Non ho particolare simpatia per i chitarristi solisti ipervirtuosi, Ma Steve Vai ha quel qualcosa in piú rispetto alla media dei chitarristi tecnici. Non parlo strettamente di capacitá, se guardate un live di Steve Vai é davvero divertente, lui é un one man show e vi fará divertire, sia con la sua chitarra che col suo ventilatore messo lí per fargli sventolare i capelli. Da citare anche per le collaborazioni con band tipo David lee roth, Whitesnake e persino con Frank Zappa, quando era poco piú che un poppante.
3) Brian May (Queen)
Brian May é uno che quando lo senti, dici "é Brian May!", non importa se conosci la canzone o meno, Brian é uno di quelli che riconosci subito grazie ad un suono e ad un tocco inconfondibile.
E' cosí personale che ha anche una chitarra unica, costruita per lui dal padre. Ma penso lo sapevate giá.
2) Slash
La tecnica dei grandissimi probabilmente se la sogna, ma come gusto e come suono non é secondo a nessuno. In pochissimi anni di Guns ha scritto la storia della musica. Ancora oggi sforna album (semi) solisti di tutto rispetto e con la sua solita impronta.
Il mio solo preferito é banalmente quello di November rain. Al minuto 4.10. Da pelle d'oca, ma sono sicuro che é anche tra i vostri preferiti.
1) John Petrucci (Dream theater)
Con Petrucci al primo posto probabilmente ho perso la maggior parte dei lettori, ma io sono spavaldo e non mi lascio intimidire. Beh, il motivo é semplice: se penso ai miei soli e ai miei riff preferiti, in cima alla lista c'é lui. In piú tecnicamente non é affatto male, no? Vi ho convinti? No? neanche un po'? Andate al minuto 3.03 della canzone sotto, troverete uno dei soli piú belli si sempre e magari capirete il mio punto di vista.
Sia chiaro che non sono quelli che reputi migliori a livello tecnico, bensí quelli che mi hanno emozionato di piú per quanto fatto in carriera. I motivi ve li spiego sotto ad ogni posizione. Spero di riuscirci:
Cominciamo:
10) Randy Rhoads (Ozzy Osbourne)
Solo i piú grandi fanno la storia in cosí poco tempo.
A Randy sono bastati 2 album con Ozzy Osbourne per entrare definitivamente nella leggenda e creare tanti suoi cloni. L'arpeggio di Diary of a Madman, fra le tante cose memorabili di quel periodo, vale una carriera.
9) Angus Young (Ac/dc)
Il Rock con la R maiscola. Il non piú giovanotto Angus non ha bisogno di presentazioni e di fare cose troppo complicate, qualsiasi suono esca dalla sua chitarra é dannatamente rock. Ha scritto riff memorabili (Back in Black e Thundestruck, per dirne due a caso) e i suoi passetti sono leggenda. Lunga vita a lui.
8) Paul Gilbert (Mr. Big)
Se c'é una cosa che mi fa impazzire di Paul Gilbert é la sua attitudine. L'ho visto piú di una volta dal vivo e mi piace un sacco il fatto che, oltre a suonare cose incredibili, lo fa sempre col sorriso facendo comprendere l'amore per il "lavoro" che fa. A parte questo, é ovviamente un chitarrista immenso da tutti i punti di vista e che ci ha regalato decine di riff e soli pazzeschi.
7) James Hetfield (Metallica)
Un grande chitarrista James Hetfield? Forse no, ma i riff e gli arpeggioni storici che ha scritto lui, molti se li sognano la notte. Anzi, molti non riescono neanche a sognarli. Grandissimo anche in veste di frontman.
Un maledetto fan megalomane ci ha privato anzitempo di un talento cristallino.
I Pantera devono molto a lui, moltissimo. Vinnie Paul (il fratello, purtroppo recentemente scomparso anche lui) insisteva nel dire che uno reunion senza di lui non ha senso, e aveva ragione da vendere. Completissimo e di un gusto superiore alla norma, sia per i riff che per i soli. Uno di quelli che riconosci subito dalle prime note.
5) Adrian smith/Dave Murray (Iron maiden)
Come separare questi due "pappa e ciccia"? Due chitarre e due chitarristi perfettamente integrati l'un l'altro. Dovessi scegliere uno dei due, scegliere sicuramente Adrian smith, come gusto secondo me decisamente superiore a Dave Murray, ma durante i riff di The trooper, di Revelations o Hallowed be thy name, entrambi sono una cosa sola e difficili da scindere.
4) Steve Vai
Non ho particolare simpatia per i chitarristi solisti ipervirtuosi, Ma Steve Vai ha quel qualcosa in piú rispetto alla media dei chitarristi tecnici. Non parlo strettamente di capacitá, se guardate un live di Steve Vai é davvero divertente, lui é un one man show e vi fará divertire, sia con la sua chitarra che col suo ventilatore messo lí per fargli sventolare i capelli. Da citare anche per le collaborazioni con band tipo David lee roth, Whitesnake e persino con Frank Zappa, quando era poco piú che un poppante.
3) Brian May (Queen)
Brian May é uno che quando lo senti, dici "é Brian May!", non importa se conosci la canzone o meno, Brian é uno di quelli che riconosci subito grazie ad un suono e ad un tocco inconfondibile.
E' cosí personale che ha anche una chitarra unica, costruita per lui dal padre. Ma penso lo sapevate giá.
2) Slash
La tecnica dei grandissimi probabilmente se la sogna, ma come gusto e come suono non é secondo a nessuno. In pochissimi anni di Guns ha scritto la storia della musica. Ancora oggi sforna album (semi) solisti di tutto rispetto e con la sua solita impronta.
Il mio solo preferito é banalmente quello di November rain. Al minuto 4.10. Da pelle d'oca, ma sono sicuro che é anche tra i vostri preferiti.
Con Petrucci al primo posto probabilmente ho perso la maggior parte dei lettori, ma io sono spavaldo e non mi lascio intimidire. Beh, il motivo é semplice: se penso ai miei soli e ai miei riff preferiti, in cima alla lista c'é lui. In piú tecnicamente non é affatto male, no? Vi ho convinti? No? neanche un po'? Andate al minuto 3.03 della canzone sotto, troverete uno dei soli piú belli si sempre e magari capirete il mio punto di vista.