A cura di Valerio Giannetto.
Il momento tanto atteso è finalmente giunto: il 25 Novembre i Rolling Stones hanno festeggiato cinquant'anni di onorata carriera alla 02 Arena di Londra, prima di una serie di quattro date tra il Regno Unito e la Grande Mela. Il concerto, i cui biglietti sono andati sold out in sette minuti, non ha deluso le attese, proponendo ai fan un repertorio variegato, con un assortimento di pezzi niente male.
L’evento si è aperto con una parata di percussionisti travestiti da gorilla (un omaggio all’artwork di Grrr!, raccolta dei maggiori successi della band) sulle note dell’intro di Sympathy for the Devil. Subito dopo entrano i nostri, l’emozione è palpabile.Mick Jagger, magro come non mai, sembra ancora un ragazzino, lo stesso vale per Keith Richards e Ron Wood, nonostante le numerose rughe che segnano i loro volti, Charlie Watts, flemmatico come non mai, non cambierà espressione per tutto il concerto.
Si comincia con I wanna be your man, scritta dal duo Lennon/McCartney, che le pietre rotolanti non proponevano dal vivo dal 1964, per accarezzare classici come Paint it Black e Gimme Shelter, cantata magistralmente da Mary J. "bootylicious" Blige.
Jagger scherza con il pubblico, coinvolgendo anche gli spettatori appaiati in piccionaia, posti definiti ironicamente “cheap seats” (i prezzi dei biglietti oscillavano tra i 100 e i 900 pound nda).
Altre importanti collaborazioni non sono mancate: sul palco hanno accompagnato gli Stones nella loro festa anche Jeff Beck, che ha dato prova della sua immensa classe durante la cover di I'm Going Down e due ex, segnatamente Bill "suono solo con il pollice" Wyman e Mick Taylor, entrambi visibilmente emozionati dopo anni di lontananza dalle scene.
Momenti epici della serata sono stati i classici You can't always get what you want (lisergico il coro che apre questo pezzo), Tumbling Dice, l’epica ballata Wild Horses e l’encore conclusivo con Jumping Jack Flash.
Personalmente ho trovato ridondante il secondo pezzo inedito tratto da Grrr, One More Shot, vagamente somigliante a You Shook me All Night Long, al quale avrei preferito qualche classico mancato all’appello come Ruby Tuesday o Can’t Your Hear Me Knockin’.
Pollice in su per gli effetti scenici(su tutti la boccaccia degli Stones che faceva da sfondo alla scenografia) e il posizionamento dei maxischermi, indispensabili per poter goder appieno lo spettacolo anche dalle posizioni meno privilegiate.
In conclusione, un concerto che meritava di essere visto, nonostante i prezzi fuori mercato dei biglietti, per una band che sembra non aver perso il mordente e che ha influenzato in maniera irreversibile la musica dei nostri giorni.
Per chi volesse vedere dal vivo gli Stones, vari rumor li vogliono headliner al festival britannico di Glastonbury, in programma questa estate.
Setlist:
I Wanna Be Your Man (The Beatles cover)
Get Off of My Cloud
It’s All Over Now (The Valentinos cover)
Paint It Black
Gimme Shelter (w Mary J. Blige)
Wild Horses
All Down the Line
I’m Going Down (w Jeff Beck)
Out of Control
One More Shot
Doom and Gloom
It’s Only Rock ‘n’ Roll (But I Like It) (w Bill Wyman)
Honky Tonk Women (w Grrregory)
Before They Make Me Run (cantata da Keith Richards)
Happy (cantata da Keith Richards)
Midnight Rambler (w Mick Taylor)
Miss You
Start Me Up
Tumbling Dice
Brown Sugar
Sympathy For The Devil
You Can’t Always Get What You Want
Jumpin’ Jack Flash
Il momento tanto atteso è finalmente giunto: il 25 Novembre i Rolling Stones hanno festeggiato cinquant'anni di onorata carriera alla 02 Arena di Londra, prima di una serie di quattro date tra il Regno Unito e la Grande Mela. Il concerto, i cui biglietti sono andati sold out in sette minuti, non ha deluso le attese, proponendo ai fan un repertorio variegato, con un assortimento di pezzi niente male.
L’evento si è aperto con una parata di percussionisti travestiti da gorilla (un omaggio all’artwork di Grrr!, raccolta dei maggiori successi della band) sulle note dell’intro di Sympathy for the Devil. Subito dopo entrano i nostri, l’emozione è palpabile.Mick Jagger, magro come non mai, sembra ancora un ragazzino, lo stesso vale per Keith Richards e Ron Wood, nonostante le numerose rughe che segnano i loro volti, Charlie Watts, flemmatico come non mai, non cambierà espressione per tutto il concerto.
Si comincia con I wanna be your man, scritta dal duo Lennon/McCartney, che le pietre rotolanti non proponevano dal vivo dal 1964, per accarezzare classici come Paint it Black e Gimme Shelter, cantata magistralmente da Mary J. "bootylicious" Blige.
Jagger scherza con il pubblico, coinvolgendo anche gli spettatori appaiati in piccionaia, posti definiti ironicamente “cheap seats” (i prezzi dei biglietti oscillavano tra i 100 e i 900 pound nda).
Altre importanti collaborazioni non sono mancate: sul palco hanno accompagnato gli Stones nella loro festa anche Jeff Beck, che ha dato prova della sua immensa classe durante la cover di I'm Going Down e due ex, segnatamente Bill "suono solo con il pollice" Wyman e Mick Taylor, entrambi visibilmente emozionati dopo anni di lontananza dalle scene.
Momenti epici della serata sono stati i classici You can't always get what you want (lisergico il coro che apre questo pezzo), Tumbling Dice, l’epica ballata Wild Horses e l’encore conclusivo con Jumping Jack Flash.
Personalmente ho trovato ridondante il secondo pezzo inedito tratto da Grrr, One More Shot, vagamente somigliante a You Shook me All Night Long, al quale avrei preferito qualche classico mancato all’appello come Ruby Tuesday o Can’t Your Hear Me Knockin’.
Pollice in su per gli effetti scenici(su tutti la boccaccia degli Stones che faceva da sfondo alla scenografia) e il posizionamento dei maxischermi, indispensabili per poter goder appieno lo spettacolo anche dalle posizioni meno privilegiate.
In conclusione, un concerto che meritava di essere visto, nonostante i prezzi fuori mercato dei biglietti, per una band che sembra non aver perso il mordente e che ha influenzato in maniera irreversibile la musica dei nostri giorni.
Per chi volesse vedere dal vivo gli Stones, vari rumor li vogliono headliner al festival britannico di Glastonbury, in programma questa estate.
Setlist:
I Wanna Be Your Man (The Beatles cover)
Get Off of My Cloud
It’s All Over Now (The Valentinos cover)
Paint It Black
Gimme Shelter (w Mary J. Blige)
Wild Horses
All Down the Line
I’m Going Down (w Jeff Beck)
Out of Control
One More Shot
Doom and Gloom
It’s Only Rock ‘n’ Roll (But I Like It) (w Bill Wyman)
Honky Tonk Women (w Grrregory)
Before They Make Me Run (cantata da Keith Richards)
Happy (cantata da Keith Richards)
Midnight Rambler (w Mick Taylor)
Miss You
Start Me Up
Tumbling Dice
Brown Sugar
Sympathy For The Devil
You Can’t Always Get What You Want
Jumpin’ Jack Flash