Recensione: Amaze knight - The Key (2012)


Oh, ma sono bravi sul serio sti ragazzi: Fabrizio, Christian, Matteo, Max e Michele, complimenti davvero.
Questi ragazzi torinesi, che formano gli Amaze knight, hanno deliziato i miei padiglioni auricolari con questo The Key, davvero un lavoro sontuoso: curato, vario, tecnico, completo, che vede la collaborazione di Roberto Maccagno come produttore e sound engineer.
Per farvi avere un'idea diciamo che sono un incrocio tra il prog rock/metal di Dream Theater/Porcupine tree piú altre sfaccettature tipiche del progressive rock anni 70. 

In genere sono solito dare una descrizione dettagliata dei brani del disco che esamino, ma in questo The key (5 tracce per circa 50 minuti di musica), c'è davvero così tanta carne al fuoco che terminerei lo spazio web a mia disposizione se dovessi descrivere tutti i brani in tutte le loro sfaccettature: inserti orchestrali, chitarre a volte cattive a volte melodiche, controtempi, passaggi di piano, base ritmica varia e tecnica, belle linee vocali e tutti gli elementi che un ottimo disco prog è capace di regalarci. 

Se proprio dovessi trovare un difetto a questo The key sarebbe quello di riportarmi troppo spesso alla mente i Dream Theater, molti passaggi infatti me li ricordano da vicino. 
Ma non mi sembra il caso di cercare il pelo nel pagliaio (Cit Fabio Noaro), questa band merita, e merita di brutto. 

Fossi in una etichetta discografica gli farei firmare il contratto in bianco. 
Se vi piace il prog dategli un ascolto, non ve ne pentirete...Let the music do the talking

Sito ufficiale

Top tracks: Imprisoned (shadows past), Liberation (a new day)

Tracklist:
1)Imprisoned (shadows past)
2)Restless soul
3)Hartless
4)Liberation (the reflection)
5)Liberation (a new day)