Io i Down non li capisco piú.
Perlomeno, non capisco dove vogliano andare a parare e che progetti abbiano.
Pubblicati i 3 full lenght (con qualitá discendente, il primo di quasi 20 anni fa é un capolavoro), si sono recentemente tuffati nel mondo degli EP, praticamente dei mini album in 4 parti.
Il primo, con 6 tracce, é del 2012, il secondo, con altrettante tracce, é appena uscito.
Qui scatterebbe la prima domanda: perché fare degli EP che durano cosí tanto? Questo part 2 dura 36 minuti. La seconda sarebbe: perché tutto questo tempo tra un EP e un altro, quando nei piani iniziali si parlava di 4 EP ravvicinati? La terza domanda sarebbe: perché ogni singolo EP non si concentra su ogni particolare aspetto della band, come dichiarato? Ah, l'ultima: perché non fare due LP corti invece di 4 EP lunghi?
So benissimo che non avró mai le risposte a queste domande, quindi vado ad analizzare questo The purple EP part 2: sicuramente migliore del precedente Part 1 ma assolutamente non comparabile alle grandiositá degli esordi. Phil Anselmo é ormai palesemente senza voce e suona quasi come un altro cantante. Ormai gli anni di distanza con Nola sono quasi 20... Ce la mette tutta, certo, ma é un altro cantante. La musica, in generale, é molto piú monolitica e con meno aperture rispetto al passato, i riff sono spesso molto cupi e i ritmi sono piú bassi, ma forse il vero elemento che manca ai Down dei giorni nostri é proprio l'esplosivitá vocale di Phil Anselmo e le sue linee taglienti ma accattivanti allo stesso tempo.
Gli attimi di classe, peró, ci sono ancora. l'openere Steeple con un riff che ricorda molto quello de "Il padrino", il discreto singolo We knew him well, Il riff sabbathiano di Conjure (se mi dicessero che la chitarra fosse suonata da Toni Iommi ci cascherei subito) e la ottima, conclusiva, Bacchanalia (Baccache? Non suona come una parola siciliana?) che chiude l'EP nel migliore dei modi, nonostante i suoi 9 minuti (compresa un'inspiegabile coda acustica).
Semplicemente il disco non scorre benissimo, anzi, come EP scorre proprio maluccio, a dire il vero. Gli EP sono spesso brevi e ti lasciano l'acquolina in bocca al termine dell'ascolto, come se ne volessi di piú. Questo volume II invece mi stanca, per la ripetitivitá delle composizioni e per la durata, nonostante molte buone idee e diversi riff taglienti e ispirati.
Ripeto la domanda dell'inizio. Se avessere fatto un disco con i migliori pezzi del primo e del secondo EP, non sarebbe stato meglio?
Voto 58/100
01.Steeple
02.We Knew Him Well
03.Hogshead/Dogshead
04.Conjure
05.Sufferer’s Years
06.Bacchanalia