Recensione: Metal allegiance - Metal allegiance (2015)


Eccoci di fronte ad un nuovo superprogetto.
Si, c'é anche Mike Portnoy e suona in praticamente tutte le canzoni. L'ho detto subito cosí posso andare avanti tranquillo. Assieme a lui gli altri nomi "fissi della band" sono David Ellefson (Megadeth) al basso e Alex Skolnick (Testament) alle chitarre, oltre a Mark Menghi che é il mastermind dell'operazione. A parte i nomi citati sopra, un sacco di altre star: Rex Brown e Phil Anselmo (Pantera), Ripper Owens (Judas Priest), Randall Blythe (Lamb of god) e una lunga serie di altri nomi. Li troverete nel dettaglio di ogni brano, sennó non ne usciamo piú. Cominciamo!

1. Gift Of Pain
La voce é quella di Randall Blythe dei Lamb of god e a me questo modo di cantare non piace proprio, non posso farci nulla. Il pezzo é sicuramente valido ma non rientra nei miei gusti. Pace. Me ne esco cosí.

(vocals: D. Randall Blythe; lead & rhythm guitars: Alex Skolnick; bass: David Ellefson; drums: Mike Portnoy; additional lead guitar: Gary Holt)

2. Let Darkness Fall
Rullata iniziale pazzesca di Portnoy, poi un po' di Metallica e la voce deboluccia di Troy Sanders dei Mastodon (gruppo che infatti non ascolto esclusivamente per le linee vocali), per il resto gran pezzo, gran riff e soprattutto gran seconda parte con il basso addizionale prima molto Metallica poi molto Maiden di Mark Menghi (o di Rex, ci sono ben 3 bassisti in questo pezzo, non so chi abbia suonato cosa). Con un altro cantante (forse sarebbe meglio aggiungere con un "cantante") sarebbe stato un gran pezzo, lasciatemelo dire. Con quello della traccia sotto sarebbe stato perfetto.

(vocals: Troy Sanders; lead, rhythm & acoustic guitars: Alex Skolnick; bass: David Ellefson; drums & percussion: Mike Portnoy; additional bass: Mark Menghi & Rex Brown; additional screams: D. Randall Blythe)

3. Dying Song
Pezzo che avevo giá ascoltato diverso tempo fa in anteprima. Un Phil Anselmo al quale ormai é rimasto poco ma su un pezzo costruito sulle sue corde e caratteristiche. Potrebbe benissimo essere un brano dei Down (mi ricorda qualcosa del secondo album). Grandissima seconda parte con ritmi piú alti e spazi ritagliati apposta per il drumming di Mike Portnoy e la chitarra di Skolnick.

(vocals: Philip H. Anselmo; lead & rhythm guitars: Alex Skolnick; bass: Mark Menghi; drums: Mike Portnoy)

4. Can’t Kill The Devil
Altro pezzo che avevo giá ascoltato diverso tempo fa e che mi colpí subito. Un pezzo thrashone con Chuck Billy e con un ritornello thrash/ruffiano come non ne sentivo da tempo. Porcaputtana quanto rompe i culi. Non dice niente di nuovo, ma rompe i culi.

(vocals: Chuck Billy; lead & rhythm guitars: Alex Skolnick; bass: David Ellefson; drums: Mike Portnoy; additional lead guitar: Phil Demmel & Andreas Kisser)

5. Scars
Dopo tutti sti vocioni non so se la voce di Cristina Scabbia (che comunque stimo) si sposi particolarmente con il disco. Oltrettutto la sua parte é pure bruttarella, secondo me. Si divide la canzone con Mark Osegueda dei Death angel (che non sfigura). Non male, ma diciamo che i due pezzi precedenti erano un'altra cosa.

(vocals: Mark Osegueda & Cristina Scabbia; lead & rhythm guitars: Alex Skolnick; bass: David Ellefson; drums: Mike Portnoy)

6. Destination: Nowhere
Il cantante dei Trivium per questo brano che strumentalmente mi piace molto. Ok, avete capito. Proprio moscio dal punto di vista vocale... non si puó cantare cosí, dai. Ottima la parte centrale strumentale e i soli.

(vocals: Matthew K. Heafy; lead & rhythm guitars: Alex Skolnick; bass: David Ellefson; drums: Mike Portnoy; additional lead guitar: Matthew K. Heafy)

7. Wait Until Tomorrow
Doug Pinnick interpreta questo pezzo con Jamey Jasta degli Hatebreed. La voce di Doug a mio avviso non si sposa molto con questo brano. O forse semplicemente non mi piace solo la sua voce. Jamey Jasta fa il suo, non rientra sicuramente fra i miei preferiti ma fa il suo.

(vocals: Doug Pinnick & Jamey Jasta; lead & rhythm guitars: Alex Skolnick; bass: David Ellefson; drums, percussion & additional vocals: Mike Portnoy)

8. Triangulum
I.  Creation
II. Evolution
III. Destruction
Grandissima strumentale divisa in tre parti (zampino di Portnoy?), con un sacco di chitarristi che si danno il cambio. Meglio strumentali che con cantanti che... Anyway, intro di Ellefson che sa molto di Megadeth, poi il pezzo prende una piega diversa. Cambio repentino e tempo á lá Dream Theater per la seconda parte Evolution (e qui ancora una volta ci sará lo zampino del buon Mike) e terza parte piú classic thrash con gli assoli che si fanno ancora piú interessanti. Forse un pelino troppo lunga in generale, ma grande strumentale!

(lead & rhythm guitars: Alex Skolnick; bass: David Ellefson; drums: Mike Portnoy; additional lead guitar: Misha Mansoor, Ben Weinman, Charlie Benante, Phil Demmel, Matthew K. Heafy & Ron ‘Bumblefoot’ Thal)

9. Pledge Of Allegiance
Altro pezzo superthrash vecchia scuola che non fa prigionieri. Riuscito da tutti i punti di vista, mi piacciono un sacco le chitarre di Skolnick durante il brano e la voce do Osegueda é ancora una volta convincente. Da citare anche i soli di Charlie Benante, Gary Holt degli Exodus e di Andreas Kisser dei Sepultura. Ma Charlie Benante non faceva il batterista? Mi sono perso qualcosa? Il pezzo va come un treno, ci piace!

(vocals: Mark Osegueda; lead & rhythm guitars: Alex Skolnick; bass: David Ellefson; drums: Mike Portnoy; additional lead guitar: Charlie Benante, Gary Holt & Andreas Kisser)

10. We Rock (deluxe edition)
Una cover di Ronnie James Dio a chiusura. Strumentalmente eccellente, vocalmente tremenda. Non me ne vogliano tutti i cantanti che hanno preso parte (c'e anche Ripper Owens), ma fare una cover di RJD puó essere un suicidio. Le ultime strofe in particolare sono da denuncia penale. Ma penso sia stata registrata piú per divertimento che per altro.

(vocals: Mark Osegueda, Chris Jericho, Tim ‘Ripper’ Owens, Alissa White-Gluz, Chuck Billy & Steve ‘Zetro’ Souza; lead & rhythm guitars: Alex Skolnick; bass: David Ellefson; drums: Mike Portnoy; additional lead guitar: Andreas Kisser, Phil Demmel & Gary Holt)

Di questo Metal allegiance avevo ascoltato in anteprima le tracce 3 e 4 e le mie aspettative erano altissime, mi aspettavo praticamente l'album dell'anno. Purtroppo a parte quelle (e altre 2), il resto del disco non mi fa impazzire.
Sono troppo "suscettibile" dal punto di vista vocale: se non mi piace il cantante o la linea vocale, non riesco ad apprezzare il brano, non posso farci nulla. Strumentalmente é un disco magnifico, derivativo e scontato quanto volete, ma suonato con la maestria di musicisti che sanno come si fa. Boh, non so che voto mettere.

Voto 68/100
Top tracks: Dying song, Can't kill the devil, Triangulum