La scheda: Boskovic


Breve descrizione/bio del progetto: 
A Temporary Lapse of Heaven è l’album del mio esordio. E’ una selezione di pezzi che ho scritto in un’arco di tempo molto lungo. Gran parte della musica dell’album l’ho scritta diversi anni fa, mentre i testi nel loro complesso sono più recenti. L’album si rifà totalmente alla tradizione del pop rock britannico visto il mio grande amore per la musica inglese degli anni ’60 e ’70. Inoltre sono molto felice di poter portare nel 2016 la mia musica in tour, sono curioso di vedere la reazione del pubblico se coglierà e apprezzerà le emozioni che voglio trasmettere.

Genere musicale:
British pop rock

Line-up attuale:
Boskovic (rhythm guitar e voce) Nick Castegnaro (drums), Marco Pivato (bass) e Davide Menin (lead guitar)

Album/EP/Demo all'attivo:
A Temporary Lapse of heaven

Influenze: 
Beatles, Pink Floyd, Green day, Nick drake

Di cosa parlano i testi:
La mia stesura dei testi spesso è ermetica, così è possibile per l’ascoltatore avere un’interpretazione di tipo soggettivo. Molto spesso l’uso di certi termini in lingua inglese è volutamente ricercato per ottenere una certa musicalità della linea solista del cantato. In questo mio primo lavoro ho voluto concentrami su delle tematiche a me care: in ‘Sun (Born and Die)’, ‘Good Vibrations’ e in ‘Looking for Some Songs’ si racconta la vita all’interno di una band, le difficoltà, i successi, l’amore per la musica, l’amicizia, la condivisione di un percorso di vita, il rapporto con il pubblico. Mentre le liriche ‘Everyday’, ‘Look and Fly’, ‘Time to Grow’ raccontano il fluire del tempo, il vivere consapevole, il richiamo agli elementi naturali ed alla natura intesa come “grande madre”, generatrice di tutto. Ricorre spesso anche il tema corpo-spirito, facce di una stessa medaglia, che coesistono nella vita terrena e la risposta esistenziale della reincarnazione come senso del vivere e del morire. Non manca l’amore nelle sue tipiche declinazioni: in ‘Just in Town’ la magia dell’innamoramento, in ‘You Can Do It’ la forza di un legame profondo e sincero e in ‘What You're Doing to Me’ la perdita e la fine del sogno.

L'esibizione live che ricorderai per molto tempo:
Nell’estate del 2010 mi trovavo a Londra ed a Hyde Park ebbi l’occasione di vedere il concerto di Paul McCartney. Avevo già visto Paul diverse volte sin dal lontano 1993. Ma il concerto di Londra è rimasto scolpito nella mia mente per la location e per l’esibizione. Ho dovuto attendere diverse ore sotto il sole ma ne è valsa la pena!!!

Un aneddoto divertente capitato on stage o in studio:
Durante l’incisione vocale di “looking for some songs” l’assistente di studio portò in sala di regia (a mia insaputa) due suoi amici inglesi per testare se il mio inglese cantato era ok… a fine sessione mi dissero “molto bene! hai superato il provino !” io non sapevo di cosa stessero parlando… poi capii.

I tuoi dischi preferiti in assoluto:
Sono veramente tanti, la scelta è difficile … tra i mie preferiti ci sono
The Beatles - white album , Pink Floyd – Wish you were here  Blue oyster cult – Secret Treaties, Gary Moore – Still got the blues THE WHO – QUADROPHENIA, Nick drake – Way to blue, Caravan - The land of grey and pink…

Citami un album che pensi di essere l'unico al mondo ad apprezzare:

Non saprei proprio..un album è difficile… forse qualche sigla di cartone animato dei miei tempi: certe hanno dei giri di basso spettacolari, oppure sigle televisive di telefilm anni ’70 - ‘80 sono dei veri e propri gioiellini spesso sottovalutati. Per citare un album comunque, apprezzo molto “The Man Machine” dei Kraftwerk, ma mi sa che non sono l’unico al mondo.

Un musicista che vorresti incontrare per fare quattro chiacchiere:
Paul McCartney, anche se è molto più di un musicista essendo un pilastro fondamentale della musica pop del xx secolo. Sono anni che ascolto, studio, colleziono la sua musica e seguo il suo percorso artistico attraverso le numerose biografie che ho potuto leggere. Avrei bisogno però di frequentarlo per un po’ di tempo, probabilmente con sole quattro chiacchiere avrei qualche problema e finirei per fare qualche domanda sciocca o scontata.

Cosa chiederesti nel tuo backstage se fossi l'artista più importante del pianeta:
Niente di particolarmente eccentrico: un backstage accogliente, dotato di tutti i confort, dove potermi rilassare e al tempo stesso potermi caricare prima dello show per dare il massimo al pubblico.