Recensione: Ayreon - The Source (2017)


Riprendo il discorso cominciato in questa sede e mantengo fede alla promessa di (provare a) fare la recensione ad un disco complicato come The source. Il fatto che ad un primo ascolto il disco mi ha ricordato le atmosfere che ho adorato del progetto The gentle storm ed il fatto che per l'opera siano stati assoldati cantanti che adoro come James LaBrie, Russell Allen, Hansi Kursch e Tobias Sammet (ma ce ne saranno tanti altri...) mi hanno dato la spinta definitiva a recensire questo The source, nuovo lavoro degli Ayreon del mastermind/multistrumentista Arjen Lucassen.

Il disco non é altro che un prequel del famoso 01011001 ed é ovviamente un concept album. Ora, ho detto piú volte che mi piacciono i concept album ma che faccio tremendamente fatica con storie ambientate nel futuro e genericamente troppo complicate e con mille personaggi... semplicemente non mi acchiappano. Mi piacciono quelle piú "terrene" che possono essere quelle di Operation: mindcrime dei Queensryche o Streets dei Savatage, tanto per dirne due. Tutta sta manfrina per dire che non parleró del concept. Ok?

Sapete giá che non impazzisco per i dischi lunghi (e questo ormai lo hanno capito pure i bicchieri di casa mia) e per i concept complicati, allora perché sto facendo questa recensione? Perché non potevo tirarmi indietro? No, semplicemente perché il disco mi é piaciuto. Probabilmente, razionalizzando, il disco mi é piaciuto per i cantanti che prendono parte al disco (che fanno tutti un lavoro egregio) e perché c'é un'ottima alternanza di stili, un po' di epicitá, un po' di atmosfere da musical, ovviamente un po' di prog e le giá citate parti orientaleggianti care al progetto The Gentle Storm. Per questo motivo, descrivere un'ora e mezza di musica piena di tutti questi elementi é un'impresa praticamente impossibile.

Provando a dare qualche dettaglio, il disco é diviso in 4 "Chronicles" e comincia con il pezzo piú lungo del disco (scelta che non ho mai condiviso) ovvero The Day That The World Breaks Down che ci dá un po' l'idea di quello che sará il disco con praticamente tutti i protagonisti (leggasi cantanti) in scena. Oltre a quelli giá nominati, una citazione é d'obbligo anche per Simone Simons degli Epica, Floor Jansen dei Nightwish e Tommy Karevik (Kamelot, Seventh Wonder), anche loro impeccabili.

Uno dei pezzi migliori del disco é il singolo Star of Sirrah (quanto ci sta bene la voce di Hansi Kursch nel ritornello...) che tra l'altro vede il solo ipertecnico di chitarra di un grande come Paul Gilbert. A proposito di soli, quello di Guthrie Govan (ex Asia) in Planet Y is alive (sul finale del disco) é da spellarsi le mani. Da citare anche qualche ottima atmosfera Pinkfloydiana come in Condemned To Live o The source will flow e meraviglioso é il botta e risposta tra LaBrie e Sammet in Acquatic race.

Alcune atmosfere sono abbastanza heavy metal sinfonico/classico e sentirci cantare sopra Tobias Sammet potrebbe farvi venire il dubbio se state ascoltando gli Avantasia o meno, vedi Sea of Madness. James La Brie canta invece sempre in maniera abbastanza melodica (come l'ultimo dei Dream theater, per intenderci), mentre la prova di Russell Allen é grintosa come sempre e credo che la sua voce migliori con il passare del tempo. Preferisco infatti le sue ultime prove rispetto a quelle piú famose degli esordi. Devo dire che in generale tutti i cantanti presenti in The source cantano le loro parti in maniera molto naturale non snaturando di una virgola il loro bagaglio tecnico e questo va sicuramente a vantaggio del disco che scorre via con naturalezza.

Gli episodi che mi sono piaciuti di piú del disco sono quelli con piú verve e leggermente "schizzati" come Everybody dies e Run! Apocalypse! Run! ma mi sono piaciuti un sacco di momenti sparsi qui e li. L'unico difetto che trovo a questo disco, come prevedibile a come giá detto in apertura sono l'eccessiva lunghezza e la complessitá del concept, ma se sono elementi che non vi spaventano, buttatevi pure su questo The source perché la musica e gli interpreti sono di primissima qualitá, ma conoscendo Arjen Lucassen sapete che non é una novitá. Sicuramente una delle migliori uscite di questo 2017.

Voto 75/100
Top tracks: Everybody Dies, Star Of Sirrah, Run! Apocalypse! Run!, Aquatic race.

CD 1
1. The Day That The World Breaks Down
2. Sea Of Machines
3. Everybody Dies
4. Star Of Sirrah
5. All That Was
6. Run! Apocalypse! Run!

 CD 2
7. Condemned To Live
8. Aquatic Race
9. The Dream Dissolves
10. Deathcry Of A Race
11. Into The Ocean
12. Bay Of Dreams
13. Planet Y Is Alive!
14. The Source Will Flow
15. Journey To Forever
16. The Human Compulsion
17. March Of The Machines