Ci sono canzoni che quando le ascolti, profumano talmente di Heavy metal che le inseriresti come sinonimo nella sua definizione, nel dizionario: Don't talk to strangers di Ronnie James Dio é sicuramente una di queste, per quanto mi riguarda. In una breve compilation per far capire cosa sia l'Heavy metal ci sarebbe sicuramente posto per quella che è la mia canzone preferita del compianto Ronnie.
Quinta traccia del primo album solista di Dio, il famosissimo Holy Diver, Don't Talk to strangers ha un testo tanto semplice quanto enigmatico: Non fare questo perchè porta a questa conseguenza, non fare quest'altra perchè otterrai questo... E così via...". Sarcasmo? Pessimismo? Riferimento a qualche novella? Ho sempre cercato informazioni su questo brano ma non sono riuscito a trovare nulla di concreto, quindi, nel caso siate a conoscenza di qualcosa, per favore, battete un colpo nel commenti.
L'intepretazione vocale di RJD è una favola (cosa non circoscritta a questo brano, sia chiaro), accompagnato da una band pressochè perfetta: Vinny Appice alla batteria, Vivian Campbell alle chitarre e Jimmy Bain al basso.
Don't talk to strangers comincia come una ballad canonica dell'epoca, ma un riffone potente cambia prepotentemente le carte in tavola. Come dicevo in apertura, le strofe elettriche sono l'Heavy metal!
Se volete il dettaglio del mio punto preferito, eccolo: al minuto 1.46, quando RJ canta: "I am darkness, I'm anger, I'm pain". Ronnie ci insegna come pronunciare parole cupe nell'heavy metal. Se ascoltate i grandi cantanti del genere (Bruce Dickinson o Rob Halford, per dirne due), farete caso che queste parole non sono mai dette a cuor leggero. Scopro l'acqua calda? Forse, ma non so se l'avete notato pure voi.
Un altro particolare che mi fa impazzire del brano è la chitarra in "levare" di Vivian Campbell che accompagna Ronnie nel passaggio sopra citato (e in tutte le altre strofe della canzone). Una citazione d'obbligo anche per il drumming maestoso di Vinny Appice.
Da gustare a tutto volume nel vostro stereo.
Io vi posto il link da Youtube (quantomeno é quello ufficiale), ma suggerisco sempre di ascoltarla in CD da un impianto stereo decente e magari non dalle casse pidocchiose dei portatili. Don't talk!
Quinta traccia del primo album solista di Dio, il famosissimo Holy Diver, Don't Talk to strangers ha un testo tanto semplice quanto enigmatico: Non fare questo perchè porta a questa conseguenza, non fare quest'altra perchè otterrai questo... E così via...". Sarcasmo? Pessimismo? Riferimento a qualche novella? Ho sempre cercato informazioni su questo brano ma non sono riuscito a trovare nulla di concreto, quindi, nel caso siate a conoscenza di qualcosa, per favore, battete un colpo nel commenti.
L'intepretazione vocale di RJD è una favola (cosa non circoscritta a questo brano, sia chiaro), accompagnato da una band pressochè perfetta: Vinny Appice alla batteria, Vivian Campbell alle chitarre e Jimmy Bain al basso.
Don't talk to strangers comincia come una ballad canonica dell'epoca, ma un riffone potente cambia prepotentemente le carte in tavola. Come dicevo in apertura, le strofe elettriche sono l'Heavy metal!
Se volete il dettaglio del mio punto preferito, eccolo: al minuto 1.46, quando RJ canta: "I am darkness, I'm anger, I'm pain". Ronnie ci insegna come pronunciare parole cupe nell'heavy metal. Se ascoltate i grandi cantanti del genere (Bruce Dickinson o Rob Halford, per dirne due), farete caso che queste parole non sono mai dette a cuor leggero. Scopro l'acqua calda? Forse, ma non so se l'avete notato pure voi.
Un altro particolare che mi fa impazzire del brano è la chitarra in "levare" di Vivian Campbell che accompagna Ronnie nel passaggio sopra citato (e in tutte le altre strofe della canzone). Una citazione d'obbligo anche per il drumming maestoso di Vinny Appice.
Da gustare a tutto volume nel vostro stereo.
Io vi posto il link da Youtube (quantomeno é quello ufficiale), ma suggerisco sempre di ascoltarla in CD da un impianto stereo decente e magari non dalle casse pidocchiose dei portatili. Don't talk!