Recensione: The Ferrymen - The Ferrymen (2017)


I The Ferrymen sono un supergruppo (così si chiamano oggi, no?) composto da Mike Terrana (Rage e Axel Rudi Pell, fra gli innumerevoli altri) alla batteria, Ronnie Romero (Lords Of Black e i Rainbow di Blackmore) alla voce e da Magnus Karlsson (Primal Fear su tutte) che ha suonato tutto il resto, ovvero chitarra, basso e tastiere.

Se conoscete questi artisti sapete già che l'esecuzione di questo omonimo The Ferrymen sarà impeccabile ma a me questi dischi lasciano spesso e volentieri con un po' di amaro in bocca. Vengo e mi spiego: se da un lato non possiamo fare a meno di ammirare la maestria tecnica degli interpreti ed il buon sound che hanno un po' tutte le tracce, dall'altro lato vedo il tanto "mestiere" che rende spesso le composizioni prive di quel genio che dovrebbero avere.

Tutte le tracce di questo disco tendono ad andare sul sicuro con i ritornelli che sono sempre li quando te li aspetti, i ritmi che si assomigliano un po' tutti fra di loro, i ritornelli pomposi e ben studiati. Insomma, come dicevo prima, un disco di mestiere. Forse sono un po' troppo severo con questo gruppo/progetto, ma a me fa sempre un po' incazzare quando ci sono musicisti di livello assoluto che si adagiano e vanno sul sicuro senza rischiare assolutamente nulla.

Non facendo il cagacazzi assoluto, posso dire che di tracce buone in questo disco ce ne sono eccome, penso all'opener End of the Road, alla title track, a Still Standing up e forse la mia preferita, la mia preferita Welcome to the show. Assieme a queste ci sono però un pugno di canzoni che sembrano con il pilota automatico e con ritornelli un po' stucchevoli, soprattutto se come me non amate alla follia l'AOR. Penso a brani come Cry Wolf o Darkest hour, per esempio. In generale la seconda metá, piú debole della prima.

Non so, dopo aver ascoltato in anteprima le prime due tracce del disco, mi aspettavo un po' di più da questo full lenght, che risulta essere sicuramente piacevole all'ascolto e suonato e cantato con una classe estrema, ma che difficilmente (almeno secondo me) lascerà una traccia nel futuro nonostante in rete sembra sia stato accolto come il disco dell'anno.

Sono troppo severo? 

Voto 68/100
Top tracks: End of the road, Fool you all, Welcome to my show

Tracklist
01. End of the Road 4:41
02. Ferryman 4:57
03. Fool You All 3:50
04. Still Standing Up 5:30
05. Cry Wolf 5:05
06. One Heart 6:22
07. Darkest Hour 4:37
08. How the Story Ends 5:04
09. Enter Your Dream 4:27
10. Eyes on the Sky 5:24
11. Eternal Night 5:02
12. Welcome to My Show 4:23