Recensione: Secret sphere - The nature of time (2017)


I torinesi Secret Sphere ritornano sul mercato con un nuovo disco, a 5 anni dall'ultima fatica in studio. The nature of time é un concept che parla di un'esperienza tra la vita e la morte con una ragazza che vive diversi "stadi" (vedere tracklist a fondo pagina per sapere quali sono) prima di tornare in vita.

Cosa mi é piaciuto di questo The nature of time? La naturalezza con la quale é stato realizzato. Quello che traspare dall'ascolto é infatti una sorta di "go with the flow" e senza troppi schemi imposti dal power metal (genere di riferimento della band). Ecco quindi trovare diversi momenti "diversi" o rilassati all'interno del disco e due ballad nelle prime quattro tracce (se si esclude l'intro Intermission): Love e Kindness (vi posto il video a fondo pagina), entrambe con ottime melodie e non banali. In generale, quello che percepisco dall'ascolto intero è come il tutto sia venuto fuori con molta naturalezza, pur ovviamente notando la complessità della musica proposta.

Dando uno sguardo agli altri pezzi: bellissimo il ritornello dell'opener The calling con la voce principale che non va perfettamente in sincro quella dei cori (un tocco di classe, secondo me) e bellissima pure la vigorosa e tecnica Courage, anche qui con un ritornello riuscitissimo e con una bellissima parte strumentale semi prog che mi porta alla mente qualcosa dei primi Angra. Certamente uno dei brani migliori del disco dove tutti i componenti della band si esprimono al loro meglio. Grandissima la prova vocale di Michele Luppi nelle strofe di Honesty, anche se il pezzo nella sua interezza non mi fa impazzire nonostante dei buoni cambi di tempo e di atmosfera. Il disco secondo me ha un momento di stanca in questa parte centrale anche con la successiva Faith e parzialmente anche con Reliance che peró ha dei passaggi strumentali decisamente interessanti. Il disco cresce di nuovo di tono verso la fine: molto bella la strumentale Commitment dove ce n'é un pó per tutti i gusti e si spazia dal Prog metal fino al Funky/Jazz (beh, qualcosa del genere), mentre in The awakening, brano piú lungo e complesso dell'album, le strofe ritornano ispirate e verso metá brano sembra a tratti di ascoltare i Dream Theater di Scenes from a memory (ci sono un paio di passaggi che me lo ricordano parecchio). Una voce con accento scozzese ci introduce la conclusiva The new beginning, una semi ballad che si apre con una bella chitarra di Aldo Lonobile e che chiude nel migliore dei modi l'album.

Tirando un po' le somme, The nature of time é sicuramente un bell'album che gode di tanti momenti di spicco nella prima parte e nella parte conclusiva, mancando a mio avviso un po' nella parte centrale. La produzione è convincente così come la prova dei singoli musicisti che offrono una prova maiuscola. Sarà sicuramente una delle migliori uscite del 2017 per il genere.

Voto 75/100
Top tracks: The calling, Courage, Kindness

Tracklist:
1) Intermission
2) The Calling
3) Love
4) Courage
5) Kindness
6) Honesty
7) Faith
8) Reliance
9) Commitment
10) The Awakening
11) The New Beginning