Recensione: The Darkness - Live At Hammersmith (2018)


Una recensione abbastanza facile questa. Perché? Beh, lo scorso dicembre ero al magnifico Hammersmith per il concerto in questione, ecco perché. Se seguite il blog, quindi, avete (forse) giá letto le mie impressioni riguardo all'esibizione dei fratelli Hawkins e compagni, ma nel caso non lo aveste fatto, vi rimando al live report, basta cliccare qui.

Cosa mi rimane da analizzare quindi? Il suono.
Secondo me, in linea generale, potrebbe essere migliore ma ha il grosso pregio di far risultare il concerto "vero". Avete presente quando ascoltate un live album prodotto cosí bene (leggasi tanti sortilegi in studio) che avete il dubbio che sia effettivamente stato registrato in presa diretta? Ecco, non é questo il caso, per fortuna. I live album li preferisco cosí, con i pregi e difetti, sbavature comprese. Il batterista Rufus Taylor mi piace molto nel suo stile (spesso un po' troppo "avanti", rispetto alla canzone) e Frankie Poullain é sempre il mio cartone animato preferito, che peró non si puó apprezzare in pieno senza l'ausilio del video.

Rispetto all'esibizione che ho visto lo scorso dicembre, mancavano il signore invasato dietro di me che mi ha trapanato l'orecchio con i suoi fischi assolutamente estemporanei e immotivati e i siparietti di Justin che ha provato a colpire la palla da discoteca con i plettri, in diversi punti dello show. Ma se avessero aggiunto queste parti, probabilmente l'album sarebbe stato un doppio, quindi va bene cosí. Per il resto, le 19 canzoni suonate all'Hammersmith sono tutte al loro posto e qualche dialogo divertente ha trovato posto in questa registrazione.

Non aggiungo altro (dato che ho giá detto tutto nel live report) se non il fatto che é un bell'album dal vivo che rappresenta abbastanza bene quello che sono i The Darkness al giorno d'oggi non dimenticando i loro classici estratti dal primo Permission to land (immancabili, ovviamente, pezzi come I Believe In A Thing Called Love e Friday Night) fino ai loro album piú recenti, inclusa la mie amate Southern train e Barbarian. Dategli un ascolto, lo merita di certo.

Tracklist:
1. Open Fire
2. Love Is Only A Feeling
3. Southern Trains
4. Black Shuck
5. One Way Ticket
6. Givin’ Up
7. All The Pretty Girls
8. Barbarian
9. Buccaneers Of Hispaniola
10. Friday Night
11. Makin’ Out
12. Every Inch Of You
13. Solid Gold
14. Stuck In A Rut
15. Get Your Hands Off My Woman
16. Growing On Me
17. Japanese Prisoner Of Love
18. Christmas Time (Don’t Let The Bells End)
19. I Believe In A Thing Called Love