A cura di Simone Riccobono
I Kreator tornano alla ribalta nel 2001 con il decimo album in studio intitolato "Violent Revolution", primo lavoro post 2000 della band Tedesca che segna il ritorno al sound Thrash Metal incazzato, che accontentó molti fan dopo due album sperimentali di industrial/gothic di metà anni novanta (e che ne aveva delusi altrettanti).
Mille Petrozza, pensate, di origini di Catanzaro, ritornò al sound che gli ha resi storici nel metal e soprattutto in Germania, come da quelle parti sanno ben fare: Thrash molto più cattivo rispetto agli Americani, suonato con furia e velocità. Se devo trovare degli elementi di novità, la voce di Mille non ė più come una volta, non sputa veleno e rabbia come quando era sulla fascia dei vent'anni e nello specifico con "Pleasure To Kill" del 1986, bensí la troviamo molto rauca e acida, ma gioco forza l'etá si fa sentire anche per il nostro zietto Petrozza.
Un'altra novità sta proprio nella musica: la band ci propone molte melodie, non aspettatevi più riff cattivi e misantropi come quelli dei vecchi tempi, senza melodia e dritti al sodo senza un briciolo di pietà. I riff sono sempre cattivi, certo, ma con una vena molto melodica che crea un'atmosfera battagliera ma che concede anche dei momenti di respiro. Il motivo di questo "cambiamento" sta nel nuovo entrato, il chitarrista Finlandese "Sami Yili-Sirniö" che donó ai Kreator l'epicitá tipica delle terre Scandinave. Se devo recensire la canzone in sė, voglio subito dirvi che a primo impatto non mi aveva catturato per niente, questa voglia stanca di ritornare al vecchio Thrash all'inizio mi sembrava piú un ritorno tanto per accontentare i fan e per allungare la loro discografia, ma dopo vari ascolti e tentativi mi ha catturato.
Questa introduzione di batteria e questa melodia mi prendono fin da subito, molto piacevole é l'assolino di Mille con tanto di tapping, con un ritornello da cantare a squarciagola al concerto, come se fossimo in un film del "Principe di Persia". Parliamoci chiaro, il riff non ė niente di esaltante, mi sa un pó di scolastico, ma funziona alla grande.
Buon ascolto.
I Kreator tornano alla ribalta nel 2001 con il decimo album in studio intitolato "Violent Revolution", primo lavoro post 2000 della band Tedesca che segna il ritorno al sound Thrash Metal incazzato, che accontentó molti fan dopo due album sperimentali di industrial/gothic di metà anni novanta (e che ne aveva delusi altrettanti).
Mille Petrozza, pensate, di origini di Catanzaro, ritornò al sound che gli ha resi storici nel metal e soprattutto in Germania, come da quelle parti sanno ben fare: Thrash molto più cattivo rispetto agli Americani, suonato con furia e velocità. Se devo trovare degli elementi di novità, la voce di Mille non ė più come una volta, non sputa veleno e rabbia come quando era sulla fascia dei vent'anni e nello specifico con "Pleasure To Kill" del 1986, bensí la troviamo molto rauca e acida, ma gioco forza l'etá si fa sentire anche per il nostro zietto Petrozza.
Un'altra novità sta proprio nella musica: la band ci propone molte melodie, non aspettatevi più riff cattivi e misantropi come quelli dei vecchi tempi, senza melodia e dritti al sodo senza un briciolo di pietà. I riff sono sempre cattivi, certo, ma con una vena molto melodica che crea un'atmosfera battagliera ma che concede anche dei momenti di respiro. Il motivo di questo "cambiamento" sta nel nuovo entrato, il chitarrista Finlandese "Sami Yili-Sirniö" che donó ai Kreator l'epicitá tipica delle terre Scandinave. Se devo recensire la canzone in sė, voglio subito dirvi che a primo impatto non mi aveva catturato per niente, questa voglia stanca di ritornare al vecchio Thrash all'inizio mi sembrava piú un ritorno tanto per accontentare i fan e per allungare la loro discografia, ma dopo vari ascolti e tentativi mi ha catturato.
Questa introduzione di batteria e questa melodia mi prendono fin da subito, molto piacevole é l'assolino di Mille con tanto di tapping, con un ritornello da cantare a squarciagola al concerto, come se fossimo in un film del "Principe di Persia". Parliamoci chiaro, il riff non ė niente di esaltante, mi sa un pó di scolastico, ma funziona alla grande.
Buon ascolto.