L'angolo brutale: Type O Negative

A cura di Simone Riccobono

Stamane ho deciso di parlarvi di una delle band più importanti degli anni novanta, un gruppo che ha portato un'idea nuova del metal, dato che in quei anni bisognava portare per forza qualcosa di nuovo perché il nostro genere preferito ne aveva bisogno ed era in forte crisi.

Sicuramente la band del compianto Peter Steele, cantante molto particolare, classe 1962 - reso celebre anche per la sua statura (era alto piú di due metri!) e conosciuto anche per i suoi atteggiamenti vampireschi, e per la sua voce baritonale e oscura che si abbina perfettamente al suo fisico da colosso, con un senso dell'umorismo che lui ha sempre denigrato. I testi della band sono completamente scritti da lui, dove parla di amore, di dipendenza e morte. Cita fra le sue chiavi di ispirazione i Black Sabbath e i Beatles.

I Type O Negative sono stati sempre riconosciuti come la band gothic metal per eccellenza. Nel bene o nel male sono stati importanti per quel tipo di musica molto maligna, sinistra e lugubre, che si é contraddistinta grazie anche all'uso del contrabbasso (vedi canzone Black no. 1 a fondo pagina) suonato da Peter Steele come se fosse un basso elettrico, che rende il suono globale molto particolare ed interessante per una band metal.

Nel 1993 esce il terzo album "Bloody Kisses" con testi incentrati anche sul sesso e che sono un'ode alla tradizione goth. La canzone si apre con un'intro lenta e pacata, con la pioggia che fa da atmosfera, con tastiere che intervengono creando ancora di più un'aura molto medievale e vampiresca che la rende una delle più belle canzoni mai incise del gruppo di New York.

A me piace questo immaginario molto oscuro.
Tralasciando gli stereotipi che dicono che chi ascolta un certo tipo di musica sia depresso, smentisco dicendo che la musica ė arte in ogni sua forma e talvolta queste sonorità molto cadenzate possono aiutatare l'ascoltatore a riflettere e a prendere decisioni.

Insomma, ascoltando i Type O Negative mi sento bene: ogni tipo di arte può dare emozioni diverse alla persona, e per fortuna non siamo tutti uguali.