Recensione: Dream Theater - Distance Over Time (2019)


I Dream theater, da sempre uno dei miei gruppi preferiti, ritornano in questo 2019 con il nuovo album Distance over time, supportato da una bella copertina.

La formazione é ormai stabile dall'addio di Mike Portnoy (sigh) ed é arrivata al suo quarto album da studio con Mike Mangini (siamo invece all'album numero 14, complessivamente). Non credo ci sia bisogno di citare gli altri componenti della band, ma non si sa mai: John Petrucci alla chitarra, James La Brie alla voce, Jordan Rudess alle tastiere e John Myung al basso.

Arrivo a questo album con molte speranze, partendo dal presupposto che ho odiato il precedente The astonishing e sapendo che peggio di quell'album non si puó fare. A proposito, anche la band é andata completamente controcorrente rispetto a quella pubblicazione, sfornando stavolta l'album piú breve della loro carriera (escludendo il primo album When dream and day unite) e presentandosi in versione decisamente "snella" rispetto ai loro standard.

Abbiamo giá ascoltato insieme le prime tre canzoni dell'album, ovvero Untethered angel, Paralyzed e Fall into the light (cliccate per i rispettivi "primi ascolti) che grosso modo riflettono le impressioni dell'intero album, per quanto mi riguarda.

Per anticiparvi qualcosa nel caso non vogliate vedere la video recensione sotto, l'album, secondo me, é un gran lavoro dal punto di vista strumentale ma... c'é qualcuno nella band che non trovo per nulla ispirato. Insomma, se volete sentire le mie lamentele senza fine sulle linee vocali, cliccate sul video sottostante. Vi lascio anche il voto e le mie top tracks.




Voto 62/100
Top tracks: Fall into the Light, At Wit's End,  Pale Blue Dot

Tracklist:
01. Untethered Angel (06:14)
02. Paralyzed (04:17)
03. Fall into the Light (07:04)
04. Barstool Warrior (06:43)
05. Room 137 (04:23)
06. S2N (06:21)
07. At Wit's End (09:20)
08. Out of Reach (04:04)
09. Pale Blue Dot (08:25)
10. Viper King (4:00 - bonus track)