Di ritorno nella mia terra natía, dopo una birra in tarda serata, lo stesso amico che mi aveva coinvolto a vedere il concerto degli Alice in chains a Londra mi dice che l'indomani ci sarebbero stati i Jethro Tull a Taormina. Onestamente non conoscevo moltissimo la band, se non nelle loro canzoni principali, ma, perchè no? Oltretutto non sono mai stato dentro il bellissimo teatro greco, quando mi ricapita piu?
Arrivati a Taormina, la serata è calda, molto calda, forse pure troppo, con i 30 gradi fissi anche al calare del sole e il Teatro greco di Taormina, da dentro, merita assolutamente la sua fama.
La band apre i battenti alle 9 e mezza, come da previsione, e la cosa che salta subito all'occhio (e all'orecchio) sono i suoni spettacolari. Un po' merito della location, un po' merito della band.
Il leader della band Ian Anderson ha 71 anni ma ha ancora il fiato per suonare il flauto su una gamba, cantare, suonare la chitarra e muoversi in lungo e in largo. I cavalli di razza si vedono sempre alla distanza, si dice.
Un'altra cosa che mi é piaciuta molto della sua performance é stata l'introduzione di moltissimi pezzi, in un inglese scandito benissimo e (quasi) per tutti. Sembrava quasi un presentatore per come li introduceva e per come narrava brevemente la storia che c'era dietro. Certo, a livello puramente vocale non é proprio eccezionale (il bassista David Goodier era molto piú preciso dietro al microfono) e lo giudico piú un cantastorie che un cantante virtuoso, ma come frontman é davvero incredibile e ruba l'occhio a tutta la platea. Ha secondo me esagerato, invece, quando al termine della prima parte, attraverso una registrazione, ha invitato il pubblico ad andare a comprare il merchandising della band. Io mi sono messo a ridere, ma non so se lui fosse ironico o meno.
I Jethro tull hanno superato i 50 anni di attivitá e questo tour é una sorta revival con tantissimi pezzi del primo periodo della band, presentati in ordine cronologico, pezzo dopo pezzo. Vi lascio la scaletta a fondo pagina. Dovrebbe essere corretta, ma non metterei la mano sul fuoco perché, come ho detto un apertura, non conoscevo buona parte della setlist.
A livello musicale la band mi sembra un mix incredibile di anime Prog, Rock Metal, Jazz e Folk, con i musicisti ineccepibili nel loro ruolo e che portano elementi diversi in seno alla band. Mi ha colpito in particolare il giovane (rispetto agli altri) chitarrista tedesco Florian Opahle che aveva un suono che, per il mio gusto, ha raggiunto la perfezione: la sua Les Paul (con la strana accoppiata amplificatore Fender) era meravigliosa sia in pulito che in distorto che nei soli. Un gusto incredibile per un chitarrista che é stato assolutamente la ciliegina sulla torta ad un bellissimo concerto.
Il teatro era pieno ma non gremito (qualche settore aveva pochi spettatori) ma il pubblico ha omaggiato calorosamente una band che non si é risparmiata per setlist e impegno. Vedere il "menestrello" Ian Anderson che corre ancora a destra e a sinistra del palco alla sua etá e ascoltare canzoni come A song for Jeffrey, Bourrée in E minor, Thick as a brick e forse la loro piú famosa (non a torto) Acqualung, é stato un piacere assoluto.
Una serata di musica di classe in quel di Taormina.
SETLIST:
Arrivati a Taormina, la serata è calda, molto calda, forse pure troppo, con i 30 gradi fissi anche al calare del sole e il Teatro greco di Taormina, da dentro, merita assolutamente la sua fama.
La band apre i battenti alle 9 e mezza, come da previsione, e la cosa che salta subito all'occhio (e all'orecchio) sono i suoni spettacolari. Un po' merito della location, un po' merito della band.
Il leader della band Ian Anderson ha 71 anni ma ha ancora il fiato per suonare il flauto su una gamba, cantare, suonare la chitarra e muoversi in lungo e in largo. I cavalli di razza si vedono sempre alla distanza, si dice.
Un'altra cosa che mi é piaciuta molto della sua performance é stata l'introduzione di moltissimi pezzi, in un inglese scandito benissimo e (quasi) per tutti. Sembrava quasi un presentatore per come li introduceva e per come narrava brevemente la storia che c'era dietro. Certo, a livello puramente vocale non é proprio eccezionale (il bassista David Goodier era molto piú preciso dietro al microfono) e lo giudico piú un cantastorie che un cantante virtuoso, ma come frontman é davvero incredibile e ruba l'occhio a tutta la platea. Ha secondo me esagerato, invece, quando al termine della prima parte, attraverso una registrazione, ha invitato il pubblico ad andare a comprare il merchandising della band. Io mi sono messo a ridere, ma non so se lui fosse ironico o meno.
I Jethro tull hanno superato i 50 anni di attivitá e questo tour é una sorta revival con tantissimi pezzi del primo periodo della band, presentati in ordine cronologico, pezzo dopo pezzo. Vi lascio la scaletta a fondo pagina. Dovrebbe essere corretta, ma non metterei la mano sul fuoco perché, come ho detto un apertura, non conoscevo buona parte della setlist.
A livello musicale la band mi sembra un mix incredibile di anime Prog, Rock Metal, Jazz e Folk, con i musicisti ineccepibili nel loro ruolo e che portano elementi diversi in seno alla band. Mi ha colpito in particolare il giovane (rispetto agli altri) chitarrista tedesco Florian Opahle che aveva un suono che, per il mio gusto, ha raggiunto la perfezione: la sua Les Paul (con la strana accoppiata amplificatore Fender) era meravigliosa sia in pulito che in distorto che nei soli. Un gusto incredibile per un chitarrista che é stato assolutamente la ciliegina sulla torta ad un bellissimo concerto.
Il teatro era pieno ma non gremito (qualche settore aveva pochi spettatori) ma il pubblico ha omaggiato calorosamente una band che non si é risparmiata per setlist e impegno. Vedere il "menestrello" Ian Anderson che corre ancora a destra e a sinistra del palco alla sua etá e ascoltare canzoni come A song for Jeffrey, Bourrée in E minor, Thick as a brick e forse la loro piú famosa (non a torto) Acqualung, é stato un piacere assoluto.
Una serata di musica di classe in quel di Taormina.
SETLIST:
My Sunday Feeling
Love Story
A Song for Jeffrey
Some Day the Sun Won’t Shine for You
Dharma for One
A New Day Yesterday
Bourrée in E minor
My God
Thick as a Brick
A Passion Play
Too Old to Rock ‘n’ Roll, Too Young to Die
Songs From the Wood
Ring Out, Solstice Bells
Heavy Horses
Pastime With Good Company
Farm on the Freeway
Aqualung
Love Story
A Song for Jeffrey
Some Day the Sun Won’t Shine for You
Dharma for One
A New Day Yesterday
Bourrée in E minor
My God
Thick as a Brick
A Passion Play
Too Old to Rock ‘n’ Roll, Too Young to Die
Songs From the Wood
Ring Out, Solstice Bells
Heavy Horses
Pastime With Good Company
Farm on the Freeway
Aqualung
Locomotive Breath