Live report: Flying Colors @ 02 Sheperd's bush 14/12/2019

Questo concerto rappresenta la chiusura ideale del decennio (forse la faccio un po' tragica), con una delle poche band che amo e che sono nate, appunto, dopo il 2010.

In realtá mi ero fatto prendere dalla pigrizia per comprare i biglietti e mi sono ritrovato qualche giorno dopo con un bel "tutto esaurito". Ma quando voglio andare a vedere un concerto non c'é niente che mi possa fermare e, in questo caso, ci ho persino risparmiato nel costo del biglietto. Ma anche io risparmio a voi i dettagli insignificanti della compravendita e cominciamo a parlare del concerto dei Flying colors alla 02 di Sheperd's bush, location circa 20 minuti a piedi da dove vivo attualmente (ma ovviamente diluviava per togliermi la comoditá, vabbé...).

Sono arrivato in loco ed aveva appena cominciato la band di apertura, i Dilemma. La band propone un genere non molto distante da quello della band madre e mi ha colpito molto in determinati episodi. Mi andró ad ascoltare sicuramente qualcosa della loro discografia.

Veniamo ai Flying colors: se seguite il blog da tempo, sapete come la penso sulla band e sui vari album. Per farvi un "riassuntissimo" vi metto il link solo dell'ultima recensione riguardante l'ultima fatica da studio Third degree, giusto per risparmarvi una ventina di link contenenti i "primi ascolti", "le canzoni che adoro", etc etc etc...


Il concerto si apre benissimo con una delle mie preferite in assoluto della band, ovvero la opener del primo album: Blue ocean. Neal Morse é in formissima e prende lui le redini del gruppo nella prima parte dello show con le sue frequenti lead vocals e con un piglio da leader. Steve Morse alla chitarra pare invece un po' perso nel vuoto, infatti sbaglia l'attacco della successiva A place in your world. Portnoy e Neal Morse cominciano la canzone guardandosi (lo faranno per l'intera serata, i due sembrano divertirsi un mondo suonando insieme, mimando quello che fanno sul loro strumento) e lui capisce in ritardo che doveva cominciare la canzone. Sembra sia una band molto rilassata e mi piace molto quando ci sono questi inconvenienti che fanno sembrare la band umana, a dispetto dell'esperienza e della tecnica. Bene cosí.

La setlist é perfettamente ripartita fra i 3 album della band e mi é piaciuta parecchio, anche se, ahi ahi ahi, é mancata la mia preferita in assoluto The fury of my love. Li ho perdonati solo dopo una MAESTOSA (lo scrivo in corsivo che rende meglio l'idea) You are not alone, che giá ho apprezzato moltissimo nel disco (la trovate anche fra le mie preferite del 2019) ma che live é veramente di un altro livello, grazie anche alla bellissima introduzione di Casey McPherson,che spiega come é nata la canzone. Nel video si vede un filmato di lui che va ad aiutare le persone in difficoltá colpite da un ciclone, non lontano da casa sua, negli States. Ha fatto davvero un bellissimo discorso di rispetto, uguaglianza e solidarietá. La canzone, sono sincero, accompagnata dal video sotto, mi ha fatto scendere qualche lacrima. Un'altra canzone che mi ha emozionato un sacco stasera é stata Kayla. Da disco mi piace molto, ma non mi ha mai procurato tante emozioni come stasera.

Mike Portnoy dice che ci sono le telecamere perché stanno filmando il nuovo blu-ray e ci ricorda che abbiamo la responsabilitá di far sentire il calore del pubblico per tutti quelli che non hanno potuto assistere al concerto (la band, per impegni vari, ha potuto fare solo poche date intorno al mondo) e fra una canzone e l'altro ci faceva il gesto, anche simpaticamente (cit.) "vi sto guardando". Per il resto, il solito Portnoy che ci fa vedere come é possibile essere frontman anche seduto dietro la batteria. L'altro componente della band é Dave La Rue é davvero un trattore che con il suo basso crea un muro sonoro incredibile. Davvero un band di all stars.


Ottime in sede live canzoni dell'ultimo album come Crawl, Geronimo e la beatlesiana Love letter. Mi é rimasta particolarmente impressa anche Peaceful harbor dal secondo album: dal vivo acquista veramente parecchio. Il concerto si chiude con Mask Machine e la gente é tutta in piedi a sostenere la band e ad applaudire. Davvero un pubblico molto caloroso che non ha mai risparmiato i dovuti applausi ad una band veramente pazzesca.

Concerto veramente stupendo, avevo belle sensazioni ma il concerto é andato anche oltre le mie aspettative per tanti piccoli dettagli: pubblico molto caloroso, suoni stupendi (come suona bene la chitarra di Steve Morse...) e un Casey McPherson che mi ha colpito molto per timbro e precisione.
Grandissima band e grandissimo concerto.

Top songs: Blue ocean, Kayla, You are not alone.