Recensione: Green Day - Father Of All... (2020)


Se avete seguito i miei video "primo ascolto", vedi l'ultimissimo Meet Me On The Roof oppure Oh Yeah, probabilmente saprete giá il contenuto di questa recensione senza leggerla. Ok, é l'album peggiore della discografia dei Green day, l'ho detto subito, cosí potete anche chiudere la recensione, se volete.

Father Of All... dura 26 minuti e persino il sottoscritto che é il piú grande fautore al mondo degli album brevi dice che é un minutaggio ridicolo per un album. Ma almeno, questi 26 minuti sono tutti degni di nota? No,  e almeno una decina sono da buttare nel cesso. Scusate la schiettezza, ma come mi ero lasciato andare positivamente al penultimo (capolavoro, rispetto a questo) Revolution Radio, penso di avere il diritto di farlo con questo.

A discolpa di Billie Joe e soci ci sarebbe il fatto che con questo Father of all... si siano voluti disfare una volta per tutte dell'etichetta discografica Reprise record. Se fosse cosí capirei anche un lavoro non ispiratissimo e frettoloso, ma cosí no. I suoni sono osceni (voce e coretti in primis) e le composizioni sono per la maggior parte dei casi banali, giá sentite e prive di mordente. Avete presente gli episodi brutti della trilogia Uno, Dos e Tre? Ecco, siamo su quel livello li. Alcuni pezzi sono proprio inascoltabili, e lo dice uno che segue i Green day dai tempi di Dookie e che é andato a vederli due volte in sede live negli ultimi anni (giusto per scongiurare i messaggi dei bimbiminkia che saranno tipo "tu neanche li conosci")

Tutto da buttare? Quasi, ma non tutto. I Was A Teenage Teenager ha tutto sommato un bel sound (rispetto agli altri) e un discreto ritornello mentre Stab You In The Heart é una bella canzoncina Rock n' roll retró con belle distorsioni e persino un solo di chitarra. Giá sentita, ma che fa un figurone rispetto alle altre. Sugar Youth ha un bel basso distorto e un qualcosa che ci riporta ad American idiot nel ritornello e nell'outro. Le successive Junkies On A High e Take The Money And Crawl non sono neanche troppo male (soprattutto se rapportate ai quattro singoli) ma non richiedono particolarmente neanche di essere riascoltate cosí come la conclusiva Graffitia, che riesce ad essere fastidiosa per alcune scelte di produzione (leggasi coretti, che tanto odio).

Diciamo che lo scoglio duro, anzi durissimo, del disco sono i primi quattro singoli (posti nelle prime quattro posizioni di tracklist) ma complessivamente del nuovo disco dei Green Day salverei grosso modo una decina di minuti di ascolto, con nessun pezzo che potrebbe stare neanche per sbaglio su un loro greatest hits.

Sará probabilmente il prossimo disco a dire se la band voleva davvero far uscire un disco tanto per farlo (cosí da liberarsi della major) oppure ha fatto solamente delle scelte diverse. Spero vivamente nella prima opzione.

Voto 48/100
Top tracks: Stab You In The Heart, Sugar Youth.
Skip tracks: le prime quattro.

Tracklist:
1. Father Of All...
2. Fire, Ready, Aim
3. Oh Yeah!
4. Meet Me On The Roof
5. I Was A Teenage Teenager
6. Stab You In The Heart
7. Sugar Youth
8. Junkies On A High
9. Take The Money And Crawl
10. Graffitia